Abbiamo creato una libreria di ingredienti per la fotografia a vostra disposizione...
Il nostro impegno per avvicinare i fotografi e i creativi dell'immagine verso un approccio sempre più raffinato all'AI aggiunge un ulteriore passo, che vi presentiamo domani, in una speciale LIVE
Un paio di giorni fa mi è stato chiesto: ma perché, quando parli di generare immagini con una piattaforma AI, dici di “scattare delle fotografie”?
La domanda è lecita, la risposta però richiede una premessa: non si tratta di una strategia o di un pensiero elaborato, ma è una frase e un approccio di pura naturalezza. Per quello che mi riguarda, fotografare significa immaginare una scena, poi, ancora più importante per noi, è studiare quello che vogliamo dire, cosa intendiamo trasmettere con quell’immagine. Infine, e solo infine (pur comprendendone l’importanza, specialmente per molti che ci seguono e leggono), pensiamo a quali strumenti usare per poterla realizzare esattamente come l’abbiamo in mente. Perché la fotografia ha dei suoi ingredienti: punto di ripresa, obiettivo, tipo di fotocamera, pellicola (o preset digitale che possa, magari, richiamare la resa di una pellicola).
Quello che vediamo, in giro, è troppo spesso un approccio che posiziona, avanti a tutto, dettagli che non sono forse sempre così importanti, ancor meno vicini al concetto di fotografia “vera”: c’è chi parla solo di “strumenti”, altri che difendono la “verità” della fotografia a tutti i costi, e poi dedicano alla post produzione la maggior parte del tempo, di fatto creando una nuova “finzione”. E poi, anche quando si decide di rimanere nella “purezza assoluta”, senza tagli e censure, senza interventi di post produzione, scattando “tutto in manuale”, oppure quando si decide di rinunciare alla “falsità” del digitale per usare “l’analogico”... cosa si sta comunicando? Quasi sempre, il mezzo, non il messaggio.
Per questo, per noi (e non solo per noi), scattare una fotografia significa mettere insieme tanti elementi, e non vediamo poi una così netta differenza tra “scattarla” con un apparecchio fisico e crearla usando un prompt.
Abbiamo sempre sognato (forse come voi tutti) una fotocamera impiantata nell’occhio, capace di congelare qualsiasi scena che troppo spesso un apparecchio non può catturare: per mancanza di tempo, per pudore, per rispetto, per opportunità. E, ancor di più, non abbiamo dato troppo interesse, se non quando è importante la “realtà” in termini di documentazione legale o etica, come nel caso del fotogiornalismo, al distinguere immagini catturate dalla realtà e quelle che sono frutto di immaginazione. E queste ultime, per logica, non si possono “fotografare”, almeno non con una fotocamera. Per noi le immagini sono immagini, dicono cose, e hanno al loro interno un valore narrativo, che spesso deve e vuole coincidere con la realtà, ma non sempre, non necessariamente.
Troppo spesso, lo vediamo tutti i giorni, si tende a “pensare” (immaginare) davanti allo strumento destinato poi alla materializzazione finale del nostro pensiero, ed è un grande limite: servono approcci che dovrebbero separare il momento del pensiero da quello dell’esecuzione, se no si rischia di rimanere ancorati e bloccati dalla forma, dai dettagli, dalla ricerca di una perfezione che in fase progettuale non servono, anzi rallentano. E poi ci sono i limiti pratici: se si pensa - per esempio nella fotografia - ad uno scatto da realizzare con una determinata luce, con uno specifico obiettivo, con una particolare pellicola che non si ha a disposizione (non si può avere tutto... sarebbe un impegno economico davvero impossibile da sopportare), si rimane bloccati da un’“ipotesi” che poi non si può materializzare nella pratica, e quindi si finisce con il rinunciare.
Domani, lunedì 26 febbraio, alle ore 21, abbiamo organizzato una AIWAY LAB LIVE che permetterà di comprendere meglio questo approccio: abbiamo iniziato a creare per i nostri abbonati una libreria di “ingredienti” per “scattare” fotografie con l’AI, (che potrete usare!) usando lo stesso approccio della fotografia “vera”, scegliendo però tra moltissimi strumenti, ma non solo... anche costruendo altri e nuovi percorsi che partendo da questo approccio “tradizionale” si allargano e propongono nuove ed incredibili esperienze creative.
Faremo quindi insieme un percorso che trasforma completamente (generando nuove emozionanti prospettive) il modo di immaginare e costruire immagini fotografiche.
L’AI viene usata, in questo suo periodo iniziale, come effetto speciale per creare scenari e immagini “impossibili”, spesso pacchiani, spesso privi di emozioni, capaci di “urlare” ma non di “sussurrare”; in questo incontro metteremo invece in luce come “pensare visualmente”; come integrare dettagli che sembrano così distanti da non permetterci di “unirli”, e che invece ora si possono “fondere” purché... ci sia la capacità da parte dei creatori di immagini (i “fotografi”) di immaginarle.
Sarà un’esperienza davvero incredibile: cambiare approccio per immaginare (e produrre) immagini è molto più importante della pura (e per certi versi banale) questione tecnica, ci porta ad essere migliori nella nostra capacità di comunicare, di esprimerci, di farci capire, di trovare nuove forme di dialogo. E quindi, alla fine, ci permette di diventare non solo migliori professionisti, ma anche persone migliori.
La LIVE LAB è accessibile esclusivamente agli abbonati di Aiway LAB, ma se desiderate partecipare, potete acquistare il PASS che comprende:
Accesso alla LIVE (via Discord, vi spieghiamo come fare, è semplicissimo) in modo da poter partecipare in diretta e fare domande oltre che “vivere” l’evento insieme alle persone che faranno parte di questo evento;
Avere la registrazione video della LIVE e la documentazione che rilasceremo, sia per approfondire, sia per recuperare quanto detto, sia per chi dovesse non riuscire ad essere presente in diretta;
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Vi aspettiamo! :-)