Alla ricerca dell'anima gemella, volete trovarla?
La tecnologia sempre più ci promette di creare una nuova realtà attorno a noi, che è disegnata sulle nostre esigenze, che impara da noi tutto quello che ci emoziona e ci piace. Dove arriveremo?
La più complessa sfida che gli esseri umani devono affrontare (oggi, e nel futuro) è quella di comprendere chi siamo, come esseri umani, cosa ci distingue dalle macchine, come possiamo dare valore alla sensibilità umana. Perché, anche da fotografi, dobbiamo capire cosa dobbiamo raccontare, estrapolare, recuperare.
Ieri, per fare una commissione in centro, mi sono soffermato davanti al negozio di MaxMara (non sono interessato alla moda, ci sono solo passato davanti e sono stato catturato dal messaggio dei cartelli che proponevano l’hashtag da sfruttare lato social #nofakesmile). Questo messaggio è abbastanza chiaro: la proposta di allontanarsi dai falsi sorrisi, dalla mancanza di spontaneità. Di fatto, tirare fuori la realtà, i veri sentimenti, ed evitare quelli falsi. Vedete più facilmente queste immagini e questo messaggio su questo post di Instagram di Max Mara.
L’altro giorno, nel turbinio di informazioni che ricerchiamo, assorbiamo, organizziamo sul mondo dell’AI, abbiamo trovato questo servizio di creazioni della “propria fidanzata virtuale con l’AI”.
Una stupidata totale, ovviamente, ma se volete fare un passaggio che ci porta un po’ più in profondità su questa questione, dal punto di vista sociale ed evolutivo, tutto questo è qualcosa di meno stupido di quello che sembra. La componente più importante della nostra vita di “umani” è legata alle relazioni, e le relazioni “umane” sono legate a delle interazioni che diamo per scontato che siano un’espressione umana. Ci si potrebbe innamorare di un “robot”? Chiaro che questa è fantascienza, anche di basso livello, molti film hanno trattato il tema, forse il più famoso era “HER”, dove un uomo (di solito, gli uomini sono ritratti come più faciloni in questo) si innamora di una “lei” che è virtuale. Ma se ci fate caso, le/gli influencer virtuali sono sempre più presenti e di successo nel mondo della comunicazione, di recente BMW ha prodotto uno spot molto bello e ha scelto come protagonista Lil Miquela, quella che forse è la più famosa influencer virtuale. Sulle nostre reti televisive va in onda la versione breve, ma qui sotto vi presentiamo quella completa, che dura due minuti abbondanti e che, secondo noi, merita di essere vista (essendo una pubblicità, il messaggio è abbastanza banale, ma la sua realizzazione è spettacolare, e la provocazione del payoff “Make it Real” è abbastanza azzeccata)
Facciamo un salto in avanti: la nostra ricerca che guarda, come abbiamo fatto sempre, in avanti, può darvi conferme che moltissime startup, specialmente in California, stanno lavorando intensamente alla creazione di robot realistici, con i quali interagire, e ancora una volta la rivoluzione è legata all’Intelligenza artificiale. Perché l’evoluzione, al di la delle forme e dell’estetica, della “strana/impensabile” relazione emozionale tra umani e macchine, si gioca sulla capacità di elaborare un apprendimento da parte della macchina del chi siamo, del come reagiamo, di quello che amiamo ed odiamo. Pensate ad una “macchina” che sa tutto di noi, che ci capisce, che interpreta qualsiasi nostro pensiero, anche il più intimo, anche il più complesso. Dal momento in cui questa “conoscenza” si alimenta e cresce, rischiano di cominciare a credere che possano essere la “nostra anima gemella”? Il rischio, ammettetelo, è forte.
Quante relazioni si spengono, si esauriscono, si strappano perché crediamo di “non essere capiti”, perché “l’altro/a non c’è quando ci serve”... e poi pensiamo ad una macchina che ha le sembianze (che possono essere immutabili, oppure mutabili a nostro piacere) che desideriamo, che c’è sempre, che sa cosa vogliamo, perché reagiamo in un determinato modo, che sa tutto di noi, che quindi può elaborare (generare) pensieri sempre più evoluti ed originali, per mantenere vivo il dialogo, la relazione, la vita. Non parliamo di oggi, pensate tra... 10? 15? 20 anni? Perché tra 10, 15, 20 anni le cose saranno così, ma qualcuno dirà: cosa mi interessa di quello che succederà tra 20 anni (già, perché si pensa sempre, quando si parla di futuro, di qualcosa di inarrivabile, quindi più lontano e non più vicino, 10 anni sono davvero pochi, a pensarci bene).
Ma la questione è OGGI: perché oggi distinguere e separare reale da virtuale è facile, e quello che ci viene proposto come “virtuale” è così distante da quello che percepiamo importante nella realtà della nostra vita, quella vita “intima”. Ma, in realtà, quello che serve è OGGI cominciare a prendere coscienza di quello che è OGGETTIVAMENTE il valore umano, per tutelarlo, per proteggerlo, per tenerlo vicino a noi, per poterlo distinguere quando i nostri sensi umani, imprecisi ed imperfetti, inizieranno a soffrire della incapacità di distinguere vero o falso, reale o virtuale.
Questo significa acquisire sensibilità, in tutto quello che percepiamo, in tutto quello che ricerchiamo, in tutto quello che guardiamo e, non ultimo, in quello che comunichiamo, con le parole, e con le immagini. La campagna di Max Mara è un semplice gioco di comunicazione per vendere cappottini, lo spot di BMW è un gioco per parlare di evoluzione del concetto di auto e dell
a sua evoluzione verso l’elettrico. Ma sono segnali. Cosa inserite nelle vostre fotografie inizia ad essere un tema sul quale discutere: sorrisi “fake”, rese virtuali di pelle e di luoghi, interventi massicci di Photoshop. Oppure, trovare la perfezione nell’imperfezione.
Perché forse, tra 10, 15, 20 anni quando penseremo che la nostra vita è più perfetta se avremo accanto la “persona perfetta”, perché ci capirà sempre, perché sarà sempre dalla nostra parte, perché non creerà alcun contrasto, allora forse vorrà dire che non ci siamo allenati alla migliore caratteristica umana: quella di essere imperfetti, quella di essere diversi, ed imparare ad accettare le diversità, le opinioni contrastanti come un valore, e ci accorgeremo che avremo sfruttato male (malissimo) il poco tempo che ci separa dal futuro, quando tutto questo diventerà determinante.
Pensiamoci: quando scatteremo la/e prossima/e fotografie e quando nella nostra vita cercheremo la nostra “anima gemella”.
Che dire... buona domenica ;-)