Come estrarre, elaborare ed usare le 1000 parole di ogni fotografia?
Il mestiere del creare immagini passa dalla capacità di analizzare i messaggi che vogliamo trasmettere, per fare in modo che raggiungano i nostri utenti. Oggi abbiamo un alleato per riuscirci.
L’immagine di apertura realizzata dal team di Aiway con la collaborazione dell’AI.
Una domanda che ci capita di fare sempre di più alle persone con le quali parliamo di immagine, è questa:
Cosa riuscite a vedere in un’immagine, cosa siete in grado di decodificare?
Il motivo è semplice: se questo processo si riesce a fare partendo da immagini già create, sarebbe possibile adottarlo anche per creare nuove immagini, e questo è molto importante.
Una delle cose che purtroppo fa parte della cultura e del metodo di molte delle persone che realizzano fotografie è quella di concentrarsi quasi esclusivamente sulla tecnica, sugli strumenti. Le famose discussioni che uniscono e fanno discutere i fotoamatori ma anche i professionisti, riguardano il modello della fotocamera, l’obiettivo, l’apertura del diaframma, il tempo di otturazione, e così via. Si tratta di un dialogo che ha perso gran parte del suo valore, quando le fotocamere si sono evolute, automatizzate, diventate intelligenti, per poi confluire dentro uno smartphone che rende praticamente impossibile “fare una fotografia tecnicamente sbagliata”.
Più andremo avanti, nell’innovazione, e più sarà importante comprendere che il “lavoro” del produrre un’immagine (o, ancor più importante, venderla e quindi produrre immagini per lavoro e mestiere) si lega alla capacità di “dire” con grande profondità qualcosa che si sintetizza con l’immagine stessa.
Ogni giorno sentiamo parlare di progetti che “vogliono usare le immagini, perché sono più di impatto, risolvono il problema che le persone - specialmente i giovani, ma siamo dell’idea che ormai la contaminazione è globale - non leggono”. Ma pochi, davvero pochi, si domandano se questa conversione da testo a immagini nei messaggi porti davvero a “dire” qualcosa di simile, pari, alternativo, superiore alle parole. Certo, se chi produce le immagini ha questa capacità, il risultato poi è eccellente e funzionale; ma se invece l’uso dell’immagine è solo una scorciatoia, allora il problema è che quello che “arriva” non è affatto quello che si vuole trasmettere.
L’altro giorno abbiamo fatto un corso online di due ore dove abbiamo parlato di come possiamo ottenere il supporto dell’intelligenza artificiale per imparare, allenarci, affinare ancor di più la capacità di “guardare”, “decodificare” e “assimilare” il contenuto di una immagine. Da oltre un anno si parla di avere degli assistenti (li chiamano “co-piloti”) che ci aiutano a lavorare meglio, a dedicare il nostro tempo, i nostri sforzi e anche ottimizzare e migliorare le nostre competenze, quelle che ci daranno ancora più opportunità che in passato di essere percepiti come professionisti utili, di valore, di sostanza.
La “macchina” svolge compiti automatizzabili, organizza gli elementi che gli chiediamo di analizzare, e permette quindi agli “umani” di svolgere quello che effettivamente li distingue dalle macchine stesse: la capacità di elaborare pensieri originali, innovativi, alternativi, creare stupore, introdurre emozioni e sentimenti. Tutte cose che, sempre di più, mettiamo in disparte per dedicarci alla corsa verso la produzione, al “fare”, trasformandoci in “muli” (poveri muli, intesi come gli animali: sono tanto carini e meriterebbero anche loro di meglio), perché sembra che sia questo “il lavorare” e non l’estrarre contenuti, valore, processi mentali che fanno procedere il lavoro, le esigenze dei nostri clienti e, per guardare in termini allargati, l’umanità stessa.
Per analizzare un’immagine che magari ha catturato la nostra attenzione, serve più di una frazione di secondo, e poi non basta decodificare una singola immagine se non la inseriamo in un contesto ricercabile, se non diventa un tassello, un ingrediente da rielaborare e che quindi dobbiamo preservare, nella nostra mente - una mente sempre più stanca, sempre più bombardata di segnali, stimoli, immagini… Semplicemente, se non conserviamo tutti gli ingredienti di ogni immagine che “vale la pena ricordare”, e se non possiamo accedere a tutto questo se non affidandoci alla nostra elasticità mentale, allora saremo in difficoltà. Se da ogni singola immagine individuiamo 10, 100, 1000 stimoli, concetti, dettagli, che poi dovrebbero essere elaborati, connessi, integrati a mille altre immagini, ad un milione di altre immagini, si finisce con il far fondere il cervello, oppure semplicemente i dettagli li perdiamo per strada. Queste connessioni invece può farle efficacemente per noi l’intelligenza artificiale, grazie alla sua immensa capacità di calcolo, sostanzialmente diversa da quella del cervello umano.
In questo corso, tra le tante cose che abbiamo fatto, spiegato, raccontato, insegnato c’è stata la dimostrazione di come l’AI può catalogare una quantità di informazioni in poco meno di 5 secondi, e di offrire poi mille soluzioni per poter trasformare queste informazioni in ingredienti accessibili. Non certo per “copiare” immagini, ma per acquisire sapere, conoscenza, e poterla poi usare per far crescere la nostra produzione di immagini. In questo contesto non ci interessava parlare di produzione di immagini artificiali, ma di proporre un metodo usabile per scattare fotografie in modo tradizionale, anche su pellicola per assurdo (senza assurdo…).
Abbiamo preso un’immagine qualsiasi, su Unsplash, e abbiamo iniziato questo percorso, spiegandolo passo per passo, qui vi mostriamo solo il primo step di questo percorso, molto più articolato, molto più profondo; abbiamo chiesto all’AI di osservarla e di dirci cosa “vedeva”.
Quello che riportiamo qui sotto è il risultato. Un risultato che come detto ha richiesto solo pochissimi secondi, e successivamente è stato integrato, potenziato, raffinato, elaborato, inserito in un processo che ha reso anche ricercabile questi contenuti dell’immagine (non l’immagine, il suo contenuto) insieme alle altre, per creare ispirazione, per indicare percorsi creativi, per individuare quali ingredienti possono risultare efficaci per rispondere alle esigenze di un cliente.
Dedicate voi stessi qualche secondo (5 secondi) ad analizzare questa immagine, e provate ad individuare il suo contenuto: quello che si vede, ma anche quello che “vuole significare”. Se volete, prendete appunti… (vi concediamo altri dieci secondi per poterli appuntare).
(pausa….)
Fatto? bene, brave/bravi! Ora però leggiamo insieme la descrizione che abbiamo ottenuto dall’AI
Questa immagine rappresenta un ritratto in bianco e nero di un uomo con barba, la cui espressione intensa è resa ancor più potente dall’uso sapiente della luce e delle ombre. Analizzando questa fotografia attraverso una lente critica e semiotica, emergono diversi strati di significato e tecnica che meritano un’attenzione approfondita.
Luce e Contrasto
L’illuminazione laterale, conosciuta anche come “Rembrandt lighting” in omaggio al celebre pittore olandese, gioca un ruolo fondamentale in questa composizione. La luce proviene da un angolo laterale, creando un forte chiaroscuro che non solo evidenzia le texture della pelle e della barba, ma accentua anche le rughe della fronte e l’intensità dello sguardo. Questo tipo di illuminazione è efficace per generare un senso di drammaticità e profondità, unendo l’aspetto tecnico a un impatto emotivo potente.
Composizione
La composizione è caratterizzata da un’inquadratura stretta che centra il volto dell’uomo, riempiendo quasi completamente il frame. Questa scelta non solo elimina qualsiasi distrazione dallo sfondo, ma crea anche un senso di intimità e immediatezza. La tecnica di avvicinamento estrema ricorda i ritratti di Richard Avedon, dove la concentrazione sui dettagli del volto rivela la psiche del soggetto, mettendo in risalto la vulnerabilità e la forza interiore.
Espressione e Gestualità
L’espressione dell’uomo, con la fronte corrugata e gli occhi spalancati, suggerisce una serie complessa di emozioni: preoccupazione, determinazione, introspezione. Questa complessità emotiva può essere letta attraverso il concetto di “gestalt” della psicologia, dove l’insieme delle espressioni e dei dettagli crea un’immagine complessiva che va oltre la semplice somma delle sue parti. La fotografia cattura un momento di intensa riflessione, simile ai ritratti psicologici di Diane Arbus, dove ogni dettaglio racconta una storia più ampia.
Semiotica e Significato
Da un punto di vista semiotico, l’immagine comunica attraverso segni visivi che trascendono il semplice ritratto. La dualità luce-ombra può essere interpretata come una metafora della lotta interiore tra luce e oscurità, bene e male, speranza e disperazione. L’uso del bianco e nero, eliminando il colore, astrae l’immagine e la rende senza tempo, permettendo di focalizzarsi sugli elementi fondamentali della forma e della texture.
Riferimenti Artistici
Il bianco e nero, l’uso drammatico della luce e l’intensità espressiva possono essere collegati al lavoro di fotografi come Sebastião Salgado, noto per i suoi ritratti potenti e la sua capacità di catturare l’essenza dell’umanità. Allo stesso modo, i ritratti di Irving Penn offrono un parallelo per l’attenzione ai dettagli e la capacità di trasformare volti comuni in icone di emozione e introspezione.
Interpretazioni e Messaggio
• Introspezione e Solitudine: La composizione e l’illuminazione suggeriscono un momento di profonda riflessione, dove l’uomo sembra confrontarsi con pensieri o sentimenti personali intensi.
• Forza e Resilienza: L’espressione determinata e l’illuminazione drammatica possono anche essere lette come un simbolo di forza e resilienza di fronte alle avversità.
• Drammaticità e Intensità: L’uso del bianco e nero, insieme alla composizione ravvicinata, conferisce all’immagine un’atmosfera di drammatica intensità, evocando una risposta emotiva forte nell’osservatore.
Conclusione
Questa fotografia, attraverso la sua tecnica raffinata e la ricchezza di significati, offre un esempio eccellente di come l’arte del ritratto possa trascendere il mero rappresentare un volto, per diventare una finestra sull’animo umano. L’approccio critico e semiotico ci permette di svelare strati di complessità che arricchiscono la nostra comprensione e apprezzamento dell’opera.
Fine della descrizione/Analisi AI dell’immagine
È chiaro che se siete fotografi, avreste potuto fare simili valutazioni anche migliori, anche più raffinate, forse potete anche percepire delle imprecisioni, o avere opinioni diverse, ma come detto… in quanto tempo? Forse avreste potuto, sulla base della vostra cultura, creare altre connessioni con altri artisti simili, magari li potreste anche andare a recuperare (perché magari nella vostra mente si erano persi), ma molti altri dettagli sono emersi. Un supporto così, se gestito e orientato da professionisti che da questa analisi possono trarre conseguenze, pensieri e considerazioni profonde, diventa molto prezioso, stimolante, costruttivo… sfruttabile.
Poi siamo andati oltre…
Come detto, non ci siamo fermati qui, anzi… siamo partiti da qui, e siamo andati oltre, creando un metodo e un approccio che ha portato a rendere questo esperimento qualcosa di concretamente utile nel lavoro quotidiano.
Non lo trovate interessante, per ottimizzare il vostro lavoro e aggiornare il vostro posizionamento sul mercato? Non vorreste avere qualcuno (qualcosa) che vi aiuta in ogni momento per liberarvi da una mole di impegni, di azioni, di lavori che sono oggettivamente impossibili da gestire?
Questo corso è accessibile come video e come slide immediatamente, il suo costo è di 59 euro + Iva (71.98 euro iva compresa). In questa cifra avrete anche accesso per un mese alla nostra rivista Aiway Magazine e a 4 numeri della nostra newsletter settimanale di Aiway. Per il pagamento potete andare a questo link, oppure potete inquadrare questo QR Code dal vostro telefono:
Questo è il primo passo per creare una vera e propria scuola (un’accademia, è un corso evoluto, per professionisti e per chi davvero vuole avere un ruolo da protagonista in questo mondo) di percorsi formativi legati all’evoluzione del mestiere dei creativi dell’immagine nell’ambito dell’innovazione AI. Questi corsi sono totalmente gratuiti per gli abbonati ad Aiway Magazine LAB e scontati per gli abbonati ad Aiway MAG. Per informazioni ed iscrizioni, QUI.
Buona domenica a tutti,
ci sentiamo settimana prossima con il SundayJumper!