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Formula1 e megapixel… perché dopo vent’anni tutto sembra uguale?
Nella giornata dedicata al Gran Premio di Monza, facciamo una considerazione tra sforzi tecnologici, innovazione, investimenti e... risultati, proponendo anche un paragone con mondi più vicini a noi.
Prologo
Oggi, 11 settembre, è l’ultimo giorno per poter acquistare la giornata Futur(e)scape che si terrà a Milano il 23 settembre e, se non potete partecipare, per acquistare il video della giornata ad un prezzo davvero speciale. Da domani, questa promozione scade. Se in queste settimane non avete ancora deciso di voler approfondire, finalmente, con una visione sui mondi digitali che influenzeranno in modo evidente e profondo la professione ed il futuro dell’immagine e della comunicazione, noi vi consigliamo di non perdere l’occasione di entrare in queste tematiche per capire, per fare delle vostre valutazioni basate non sull’istinto ma su un’analisi fatta da chi, in questi oltre 25 anni, ha spiegato, introdotto e aiutato a comprendere tutte le rivoluzioni che hanno investito il mestiere di migliaia di professionisti in tutta Italia. Tutte le volte che abbiamo “aperto” delle visioni sul futuro, si sono puntualmente non solo avverate, ma specialmente sono diventate un’occasione di crescita per chi - anche grazie a noi - lo ha capito in anticipo. Qui [LINK] potete iscrivervi, come detto ancora con lo sconto che scade oggi (ma considerando che molti di voi leggono il “SundayJumper” al lunedì, non cambieremo il prezzo fino a domani (12 settembre) in mattinata ;-)
Ricordatevi:
Non puoi inseguire nessuno se vuoi arrivare primo.
[LINK per iscrizione scontata (SCADE oggi)]
Editoriale
Formula1 e megapixel… quando dopo vent’anni sembra non cambiare nulla
@ Cristiano Barni - Shutterstock
Questa settimana è stata caratterizzata da diverse presentazioni di apparecchi di alta qualità per la ripresa: si parte (sappiamo che qualcuno considererà questa un’eresia) dall’iPhone 14Pro e del suo fratello più grosso, iPhone 14Pro Max (per la prima volta iPhone propone una risoluzione da 48 Megapixel, con alcuni accorgimenti interessanti che modulano la risoluzione scegliendo in modo intelligente la migliore resa dell’immagine adattandosi al soggetto e alla situazione della ripresa, decidendo a volte di raggruppare 4 pixel per creare un “grande pixel” che può catturare più luce e quindi ridurre il rumore [LINK]), ma anche della nuova Hasselblad X2D 100C [LINK] con sensore da 100 Megapixel che rimane a nostro parere uno dei design più belli in assoluto oltre che fotocamera caratterizzata da molte particolarità (tra queste anche l’assenza di modalità video: dicono che un sensore fotografico medio formato non è ideale per questo tipo di applicazione), ma anche la nuova Fujifilm X-H2 [LINK], la prima APS-C in grado di realizzare video 8K. Infine, anche se di un altro livello, segnaliamo la Insta360 X3 [LINK], in grado di produrre video 360 da 5,7K e immagini da 72 megapixel.
Una vivacità interessante per un settore che sta delineandosi sempre di più alzando l’asticella della qualità sia dal basso che dall’alto. Se da una parte entusiasma questa qualità, viene voglia di “puntare al massimo”, dall’altro una riflessione che ci è venuta proprio oggi, o meglio ieri, quando seguivamo la battaglia per la pole position al Gran Premio di Monza che si corre appunto proprio oggi (non sappiamo come è andato a finire, stiamo scrivendo questo SundayJumper prima).
Charles Leclerc, il pilota della Scuderia Ferrari, ha ottenuto la sua pole position con il tempo di 1'20''161, che ovviamente è un risultato eccellente che dimostra la qualità della sua macchina e della sua guida. Ma, guardando indietro grazie a questo sito di statistiche [LINK] scopriamo che nel 2003, primo anno in cui il circuito di Monza è stato modificato e quindi da quando la sua lunghezza totale è pari a 306.720 Km (prima era un po’ più lungo quindi il confronto non sarebbe corretto), Michael Schumacher sempre su Ferrari è ottenuto la pole position con 1'20''963. Di fatto, in 20 anni, il tempo del leader si è ridotto di soli circa 8 decimi di secondo.
Il confronto quindi è venuto spontaneo: le auto di Formula 1 sono cambiate tantissimo, costano oggi molto molto più di quello che costavano 20 anni fa, sono realizzare con tecnologie che nemmeno sono comparabili, sono oggi delle vere e proprie astronavi… eppure i risultati sono quasi identici a quelli di oltre due decenni fa; lo sappiamo, sono cambiate molte regole, quindi il confronto è difficile… ma i fatti sono che Leclerc oggi arriva più o meno nello stesso tempo ottenuto da Schumacher venti anni fa… nella pratica, non sembra anche a voi… tanto sforzo per nulla? E la fotografia, il video? La stessa cosa: anche qui, le regole e tutto è cambiato, ma la tecnologia si è evoluta in modo incredibile, le risoluzioni sono arrivate alle stelle, eppure noi siamo ancora qui a fare, più o meno, le stesse cose, arriviamo allo stesso risultato: non qualitativo, la differenza di qualità tra una foto scattata oggi e 20 anni fa è evidente… ma nei fatti, quello che si faceva 20 anni fa, alla fine, è analogo a quello che si fa oggi.
Nulla, è solo una riflessione che dovrebbe essere valutata non certo con qualunquismo o con una visione cieca (del tipo: cosa mi interessa seguire l’innovazione, tanto alla fine non cambia nulla), ma con un approccio più profondo: cercando di capire che la qualità ed i risultati crescono non grazie alla tecnologia, ma quanto agli obiettivi che ci si pone, alle rivoluzioni che non sono quelle dei numeri (dei cavalli del motore, dei megapixel), ma dei fatti. Per la Formula 1 da anni c'è in atto, per esempio, un processo di riduzione dei consumi e dovrà essere sempre più la chiave del futuro per questo sport (più veloci con meno consumo energetico, che è alla fine l’esigenza del mondo intero della mobilità, ma anche l’esigenza ancora più grande per un cambiamento per salvare il pianeta); per la fotografia, il video è fare immagini che possano contribuire al cambiamento, all’evoluzione, al trasmettere messaggi importanti. E questo non c’è tecnologia e nemmeno intelligenza artificiale che possa farlo.
Rassegna settimanale di notizie
(raccolte dalla redazione di Jumper)
BeReal, i brand del beauty iniziano a crederci (e voi?)
Sì, lo sappiamo: il mondo dei social è sempre più ingarbugliato, e non si capisce più se ormai i social sono morti, se vince TikTok su tutti, se Instagram morirà (tante cose discusse, anche in questo spazio, da mesi… anzi da anni), ma uno dei modi per capire l’evoluzione della comunicazione passa proprio da questo mondo e dalle sue trasformazioni. Nostro obbligo, quindi, è dirvi che si sta iniziando con insistenza a parlare di BeReal, o meglio: se ne parla da parecchio, ma ora sembrano arrivare i primi soldi “pesanti”; quindi il consiglio è… dateci un’occhiata, cercate di capire il fenomeno, valutate se integrarlo nelle vostre strategie di comunicazione. Per esempio, le aziende del settore beauty, che devono uscire da quell’alone di “falsità” tipico proprio del fenomeno Instagram, dove la bellezza è sempre più virtuale, stanno iniziando a prendere BeReal molto seriamente [LINK]
L’evoluzione del cinema attraverso i dati
Siete degli appassionati di cinema? Allora non perdete l’occasione di visitare questo articolo di Wired che propone, attraverso i dati, le evoluzioni di un secolo in questo settore. L’articolo non è nuovo, ma è davvero interessante [LINK]
Intelligenza artificiale e colori
Sono esplose le tecnologie e gli strumenti per usare l’intelligenza artificiale in ambito creativo: per creare immagini, per produrre contenuti testuali e ora anche per creare palette cromatiche. Si chiama HueMint ed è studiato per lavorare in modo originale ed innovativo nel campo della grafica, del web, della creazione di loghi, eccetera. Davvero cool! [LINK]
Il digitale? Non pervenuto nelle agende dei politici
C’è stato un momento in cui abbiamo creduto che anche l’Italia potesse correre nel mondo della’evoluzione digitale: non solo nella realtà dei fatti (questo per fortuna avviene, è avvenuto, quindi non buttiamoci giù, l’innovazione non si ferma, e non sarà certo bloccata dai politici), ma quello che è stato notato è che non è un tema considerato importante da parte dei politici in questa campagna elettorale. O almeno è quello che appare come sintesi da questo articolo [LINK]
AR: quanto cambierà il nostro rapporto con i “luoghi fisici”?
Un articolo che parla di un argomento che ci interesserà presto da vicino che è l’evoluzione della realtà aumentata. In questo approfondimento, si dice che una delle maggiori forze dell'AR sarà l'idea che possa modificare i nostri comportamenti nel mondo reale e influenzare l'attività umana (economicamente, socialmente e professionalmente) senza cambiare nulla nel nostro mondo fisico. Merita una lettura per comprendere appieno questa dichiarazione [LINK]
Per questa settimana è tutto, buona domenica e ci ritroviamo qui, tutti insieme, settimana prossima ;-)