Prompt "umani" per scattare fotografie della realtà
La battaglia tra "fotografie reali" e immagini AI non porta da nessuna parte, anzi: è la collaborazione tra questi due universi che ci permetterà di creare qualcosa di meraviglioso. Seguiteci...
Spesso scriviamo e segnaliamo che la fotografia “vera” avrebbe bisogno della “fotografia AI” sia per trovare la sua giusta dimensione nel presente e nel futuro, sia per comprenderne meglio il suo ruolo (nel presente, nel futuro, ma anche nel passato). E, di conseguenza, ne avrebbero bisogno i fotografi, e anche chi propone attrezzature fotografiche. Non c’è una concorrenza, non c’è competitività, non c’è contrasto, anche se è più facile “girarla così”.
È un periodo in cui ci capita spesso di chiedere - a chi ci dice che “gli esseri umani sono umani”, come se questa frase avesse una concretezza per il solo fatto che la si sta dichiarando - in cosa ci possiamo distinguere rispetto “alle macchine”, in cosa “davvero si evidenzia” l’umanità, e raramente le risposte riescono ad essere convincenti. E questo non certo perché “non ci siano differenze”; semplicemente sembra mancare un sufficiente allenamento in questo tipo di discussione (speriamo in qualcosa di meglio per il futuro).
Purtroppo - è evidente - molto del tempo che investiamo, come esseri umani, lo usiamo per fare cose che non sono più destinate all’attività umana, e non perché le macchine (“cattive”) ci hanno sostituito, ma semplicemente perché come umani possiamo / potremmo fare cose più interessanti, più complesse, più affascinanti, e invece insistiamo a voler svolgere compiti automatizzabili, ripetitivi, dove quello che conta è solo la logica.
Rimaniamo, per non uscire dai binari, sulla fotografia. Quando la componiamo, quando la scattiamo, cosa mettiamo in quella foto? In certi casi, i migliori, ci mettiamo grandi idee, tanta creatività, l’elaborazione di un messaggio che deve colpire, raggiungere, emozionare. Molto (troppo) spesso, in quell’immagine scattata c’è molto meno. Poche idee, talvolta pigrizia, spesso superficialità, utilizzo di inquadrature che “abbiamo già visto” (o che abbiamo già scattato), quindi ripetizioni, e specialmente poco da dire, se non un contenuto visivo.
L’AI ci aiuta a diventare migliori fotografi (e migliori illustratori, ma anche migliori professionisti, in qualsiasi campo) perché ci permette di confrontarci, in ogni momento, con una visione di quello che la macchina ci può mostrare: per dirla “all’umana”, lo fa senza emozioni, senza umanità, ma lo fa con grande concretezza. Se le chiediamo di realizzare immagini “stile anni ’60” le farà. Da anni, facciamo delle lezioni ai nostri ragazzi, e chiediamo loro di individuare, semplicemente guardandole, quali immagini sono state scattate negli anni ’80, ’60, ’30... e manca questa semplice capacità di analisi. Se vogliamo realizzare immagini anni ’60, possiamo chiedere aiuto alla macchina? Sì, e lo farà bene, ci aiuterà anche a definire moltissimi anche microscopici dettagli, moltissime sfumature che, per natura umana, purtroppo siamo sempre più abituati a non considerare con sufficiente attenzione.
Qualche mese fa, Nikon Perù in collaborazione con l'agenzia Grey Peru, ha proposto una campagna pubblicitaria che - agli occhi di tutti - appariva come una “battaglia contro l’AI”. La campagna pubblicitaria "Natural Intelligence" voleva ricordare e mettere in evidenza che la bellezza esiste ed è reale, e che l'IA la sta semplicemente replicando. L'intenzione è anche e soprattutto quella di difendere i fotografi e il loro lavoro, che, in particolare in Sud America, viene sempre più sostituito dall’AI (ma vale un po’ per tutto il mondo). La campagna è bella, anche se per assurdo, mette in evidenza proprio il valore del prompt e suggerisce come usare l’AI per realizzare immagini migliori, anche... nella vita reale.
Vi mostriamo un paio di questi soggetti che mostrano fotografie di luoghi fantastici (ma reali) e li descrivono come dei prompt:
Il focus della campagna - vivi la realtà, non cercare la finzione - ci sta, la reazione è stata molto positiva (si parla di sentiment positivo al 99% e riconoscimento del marchio Nikon al 95%), ma vorremmo andare oltre: perché non imparare proprio dalla macchina cosa cercare, in una fotografia?
Dopo questa campagna, è più recente l’iniziativa The Human Prompt, che potete approfondire qui. Anche in questo caso, pensiamo sia una bellissima iniziativa che mette in evidenza tutti i valori “umani”, della “realtà”, che sono armi fondamentali, sia per chi lavora in questo campo, sia in generale per l’essere umano. Ma, ancora una volta, ci permette di capire cosa davvero “tirare fuori” da una immagine, e questa operazione di CODIFICA e di DECODIFICA ha nell’AI un immenso alleato, e non un concorrente. L’AI può immaginare tutto, se la mente umana può immaginarla, la fotografia può mostrare la realtà della nostra immaginazione, se saremo in grado di capirlo noi, come creatori di immagini, e se sapremo comunicarlo.
Oggi scrivere prompt è molto diverso rispetto al passato, molto più umano, molto più appassionante, ma richiede più sensibilità (umana). Nessuno vi dice di passare all’AI se volete produrre immagini “reali”, vi proponiamo di imparare a guardare con occhi più profondi il significato di ogni dettaglio (estetico ma ancor di più sostanziale: si parla di semiotica, si parla messaggio, si parla di sfumature).
Domani, lunedi 25 marzo, a partire dalle ore 21, parleremo di come lavorare per esempio con strumenti che permettono di creare immagini AI con uno stile e una coerenza sempre più precisa, di dominare quello che si “comunica alla macchina”, e - di conseguenza - come possiamo anche “comunicare” tutte le nostre idee, pensieri, messaggi ad un’altra macchina: quella fotografica.
Di cosa parleremo?
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di come ottimizzare e usare l'AI per realizzare immagini di alta qualità con maggiore controllo e creatività.
Domani sera vi aspettano approfondimenti su:
--sref: non più uno, ma quattro: che si fa? (lo StyleRef permette di creare immagini partendo da un vostro stile… quindi di renderle più personali e uniche)
il nuovo parametro --cref per character reference e character consistency: vediamone insieme le eccezionali potenzialità. Pensate di fare uno shooting di una stessa modella/modello per tantissimi scatti. Finora questo era quasi impossibile con l’AI che ogni volta cambia la persona ritratta, anche a parità di Prompt, ma ora non è più così…. vi insegnamo COME!
Faremo poi un po' di pratica insieme e, come sempre, un po' di discussione e confronto!
La LIVE LAB è accessibile esclusivamente agli abbonati di Aiway LAB, ma se desiderate partecipare, potete acquistare il PASS che comprende:
Accesso alla LIVE (via Discord, vi spieghiamo come fare, è semplicissimo) in modo da poter partecipare in diretta e fare domande oltre che “vivere” l’evento insieme alle persone che faranno parte di questo evento;
Avere la registrazione video della LIVE e la documentazione che rilasceremo, sia per approfondire, sia per recuperare quanto detto, sia per chi dovesse non riuscire ad essere presente in diretta;
Avere accesso per 1 mese alla rivista Aiway (compresi i due numeri usciti e il terzo numero in uscita tra breve);
Ricevere per 1 mese la newsletter di Aiway, con tutti gli aggiornamenti in tempo reale sul mondo dell’AI per la creazione di immagini e per comprendere come diventare protagonisti in questo mondo, che diventa giorno dopo giorno più importante.
Oppure se avete sul vostro smartphone l’app PayPal bastare inquadrare questo QR-Code:
ed acquistare il PASS, inserendo la cifra di 48,80 Euro (40 euro + Iva). Una volta ricevuto il pagamento, vi invieremo le istruzioni per l’accesso alla LIVE, alla rivista e alla newsletter di Aiway per un mese intero. Scoprite, esplorate, trovate il vostro futuro (creativo e professionale) grazie ad Aiway Magazine!
Ps: se preferite pagare con un bonifico, scriveteci e saremo a vostra disposizione per spiegarvi come fare.
Vi aspettiamo! :-)