Quello che le fotografie non mostrano (ma che invece dicono)
La proliferazione delle fotografie digitali, dei media online, dei social mette in pericolo la nostra privacy e quella dei nostri cari. È così da tanti anni, ma oggi le tecnologie si sono evolute...
Cosa c'è dentro una fotografia? Il detto che in un'immagine ci sono mille parole è un mantra che è stato usato per rafforzare il valore del visivo sulla parola, un'arma da sventolare, anche se spesso (e sempre di più) i fatti non confermano questa teoria: non sempre, e sempre meno, ci sono mille parole in una immagine, in una fotografia.
Facendo un calcolo sulle stime più recenti, nel 2024 sono state scattate circa 1,94 trilioni di fotografie in tutto il mondo, ovvero 5,3 miliardi di foto al giorno, 61.400 foto al secondo. Se per ciascuna di queste fotografie dovessimo conteggiare 1000 parole espresse, in un anno sarebbero state sintetizzate 1,94 trilioni × 1000 = 1.940 trilioni = un quadrilione e novecento quaranta trilioni di parole. Se vogliamo usare valori più semplici da comprendere, al giorno sarebbero 5,3 trilioni di parole e sessantuno milioni e quattrocentomila parole al secondo. Ma, lo sappiamo, la realtà non è così: in questi quasi 2 trilioni di fotografie all'anno (che dovremmo raggiungere nel 2025) - che diventeranno 3 trilioni nel 2030 - a volte non c'è nemmeno una parola, nemmeno un messaggio, non un motivo di consumare energia, spazio nelle memorie, disordine e impossibilità di un loro recupero logico. Sono solo, in gran parte, trilioni di trilioni di pixel inutili.
L'idea che un'immagine possa comunicare più efficacemente di molte parole è un concetto ricorrente nella storia, espresso in varie forme da diversi autori e culture. Ci sono proverbi cinesi, slogan pubblicitari, frasi ad effetto per libri di comunicazione e slide nelle lezioni di grafica, ma quella che preferiamo è ancora più lontana e profonda, arriva da Leonardo da Vinci che scrisse che un poeta sarebbe stato:
... vinto dal sonno e dalla fame prima di (essere in grado di) descrivere con le parole ciò che un pittore è capace (di dipingere) in un istante.
Al di là dell'efficacia della fotografia (e qui dobbiamo mettere in primo piano la fotografia, rispetto al termine più generico di "immagine", non tanto perché questo è uno spazio che parla essenzialmente di fotografia e in larga parte si rivolge a fotografi, ma perché quello di cui parliamo è legato tecnicamente e profondamente alla fotografia), ci sono "parole" (o meglio, dati: i dati sono anche parole) che possono dire moltissime cose, e troppo spesso ce lo dimentichiamo, o non gli diamo abbastanza valore. Questi dati, queste parole, queste descrizioni che non sono visuali, si trovano dentro i dati EXIF che sono inclusi nelle immagini, e il fatto che oltre il 94% delle fotografie sono scattate con sistemi che dispongono di sensori GPS ci porta al fatto che una fotografia, se non spogliata di questi dati (abitudine che dovrebbe essere nella mente di tutti, prima di distribuire qualsiasi fotografia), contiene i dati del dove quella fotografia è stata scattata. Sì, lo sappiamo che lo sapete, ma non saremmo qui a parlarne per scrivere banalità, solo per posizionare il tema che ci preme. Da anni, la privacy delle persone è stata messa in grande pericolo da questa distribuzione incontrollata di dati di geolocalizzazione, e forse la maggioranza delle persone alza le spalle, usando quella frase che dimostra una scarsa visione della realtà del mondo contemporaneo:
tanto non ho nulla da nascondere
Non abbiamo nulla forse da nascondere, ma abbiamo tutto da proteggere. Sebbene, per fortuna, i principali social garantiscono a parole di eliminare i dati Exif e la compressione delle immagini sulle chat inibisce la visione di questi dati, va detto che altre piattaforme minori magari non usano le stesse attenzioni, e sappiamo bene che le policy delle piattaforme possono cambiare (Instagram e altri "conoscono" i vostri dati, se un giorno decidono per qualche motivo di mostrarli lo potrebbero fare se "glieli diamo in pasto", nella vita non fidatevi in nessun modo di quello che le piattaforme social dichiarano, se lo possono rimangiare, se lo sono rimangiato... in questi giorni lo ha dimostrato Zuckerberg che ha letteralmente affossato anni di lotte per il rispetto di un dialogo sano). Di fatto, se si mantengono i dati Exif, potrebbe non essere difficile per uno stalker scoprire facilmente da una fotografia - usando tecniche molto basic, vecchie di decenni e non certo soluzioni esoteriche usabili da agenti segreti o terroristi - l'indirizzo dell'abitazione di chi si è fotografato/a per fare un innocente selfie o check dell’outfit davanti allo specchio della propria camera… ma non ci dilunghiamo in mille esempi cfacili da comprendere e anticipare per chiunque prenda coscienza di questi potenziali pericoli.
Il tema, oggi, non riguarda il "passato" e quelle attenzioni che dovrebbero conoscere tutti, e i tanti anni di "fotografia digitale", bensì quello che ci dobbiamo aspettare (e che è già realtà), adottato dai Governi e dalle strutture che "hanno diritto", ma che oggettivamente fa capire che la tecnologia è in grado di fare oggi, anche senza droni, anche senza satelliti. Per esempio, il servizio GeoSpy è una piattaforma avanzata basata sull'intelligenza artificiale che utilizza modelli di visione artificiale di nuova generazione per trasformare immagini e dati in intelligenza capace di individuare, da una semplice fotografia, l'esatta posizione in cui è stata scattata. La soluzione è progettata per governi, forze dell'ordine ed enti aziendali, offrendo precisione al livello del metro, sicurezza e scalabilità. Questa piattaforma sfrutta un immenso database di immagini e permette di fare quello che spesso abbiamo visto nei film di azione o di spionaggio, anche partendo da fotografie scattate di bassa qualità, ottenute in luoghi con poca luce, e anche in zone poco conosciute. Leggiamo e riportiamo dal sito alcuni dettagli interessanti, nella spiegazione della tecnologia/servizio chiamato Superbolt:
La geolocalizzazione fotografica si è evoluta da semplici sistemi basati su GPS a modelli avanzati basati sull'intelligenza artificiale in grado di determinare una posizione da una semplice immagine. In prima linea in questa trasformazione c'è Superbolt, il rivoluzionario sistema di riconoscimento visivo dei luoghi (VPR) di GeoSpy. Superbolt combina un modello di incorporamento all'avanguardia addestrato su un enorme set di dati di 46 milioni di immagini a livello stradale distribuite a livello globale con un database di riferimento ancora più ampio che copre le città di tutto il mondo. Insieme, questi componenti rendono Superbolt un progresso rivoluzionario nella tecnologia di geolocalizzazione.
Il riconoscimento visivo del luogo (VPR) identifica la posizione di un'immagine di query confrontandola con un database di immagini di riferimento. A differenza dei metadati GPS tradizionali, VPR utilizza gli embedding, rappresentazioni matematiche compatte delle caratteristiche visive di un'immagine. Questi incorporamenti incapsulano dettagli come texture, stili architettonici ed elementi ambientali, consentendo confronti rapidi e accurati.
Qui sotto vi presentiamo un video del come funziona il servizio (questo è un video, quindi i pulsanti non sono interattivi)
Cosa ci dice tutto questo? Che, come abbiamo detto molte volte, il ruolo della fotografia sta specializzandosi, nel presente e nel futuro della nostra società: in un mondo immerso di immagini create dall'immaginazione umana e generate da sistemi di intelligenza artificiale sempre più potenti e precisi (oltre che creativi), la fotografia vera, quella in grado di catturare la "realtà" apre nuovi orizzonti: non tanto quelli dello "spiare", ma dell'essere a supporto della verifica della realtà, della correttezza dell'informazione, del garantire un territorio sul quale fare affidamento. Ed è quello che, secondo noi, è LA chiave da sviluppare. Cosa sapete di sistemi di certificazione della veridicità delle fotografie tramite sistemi basati sulla Blockchain, come potete sfruttare il rispetto del vostro copyright in tutto il mondo, come potete essere consulenti e referenti per le nuove esigenze del mercato e dei mercati?
Rimanendo aggiornati, di sicuro; studiando, approfondendo e cercando di conoscere meglio questo mondo che attorno a noi sta cambiando alla velocità della luce.
Stiamo preparando una serie di contenuti formativi e informativi su tutte queste aree della fotografia "vera", ma anche su quelli che sono i mondi connessi a questa rivoluzione. Per esempio, domani (ma se non potete esserci potete comunque richiedere il video dell'incontro), parleremo durante il nostro Aiway Lab Live, a partire dalle ore 21 online, di molti temi che riguardano questo mondo (pazzo, ma incredibilmente appassionante) che si avvicina a livelli di evoluzione che nemmeno i libri e i film di fantascienza forse sono riusciti ad immaginare. Nel dettaglio parleremo di:
La nascita di una nuova AI (che non solo “genera”, che ragiona, proprio come noi, o in modo simile), che gli USA hanno deciso di dominare con investimenti strutturali che uniscono accordi con la politica e con investimenti misurati in centinaia di miliardi di dollari se non addirittura di trilioni di dollari.
La concorrenza che arriva dalle piattaforme che sono state sviluppate in Cina, e che offrono soluzioni potentissime a costi irrisori e che sono opensource (avete sentito parlare di Deepseek?)
Il ruolo dell'AI e di quelli che sono chiamati "Agenti AI" che già oggi possono sostituire i processi di lavoro di una grande parte di professionisti e dipendenti, e di conseguenza come dobbiamo (tutti noi: sì, anche voi che ci leggete) adeguarci per sviluppare i nostri spazi e le nostre competenze.
Vi parleremo di tutto questo con un’ottica PRATICA PER VOI, CHE VI OCCUPATE DI FOTOGRAFIA E DI IMMAGINE, con approfondimento e sensibilità, con analisi serie ed approfondite, e non come purtroppo si vede/legge/ascolta in giro, anche su media e mezzi di informazione molto più “autorevoli”.
Se non siete abbonati al LAB, ecco un'ottima occasione per diventarlo, scriveteci per sapere come entrare nella nostra "community", oppure comprate il PASS per esserci LIVE e quindi anche fare domande, oppure ricevere il video della serata che sarà davvero importante e, speriamo, illuminante. Oltre a questi temi, la serata proporrà anche sessioni creative e di spiegazione tecnica e pratica per creare video con gli ultimi tool che noi usiamo tutti i giorni all'interno del nostro team creativo, e vi dimostreremo quanto sono interessanti. Perché, prima di tutto, il nostro lavoro è di "fare" e quindi abbiamo una profonda esperienza che mettiamo a disposizione di tutti. Non perdete l'occasione di dominare e controllare il vostro futuro.