Servono due occhi per vedere il futuro della fotografia
Il futuro professionale nel campo della fotografia ci offre molteplici opzioni, da guardare con attenzione, per decidere come affrontarlo. Tra queste, una prevede di guardare con due occhi...
Sembra che la fotografia abbia sempre più bisogno di due occhi, per svolgere un suo ruolo importante nel futuro dell’immagine. In questa settimana, nel turbinio delle tante novità che sono esplose sul nostro tavolo, della redazione “doppia” (SundayJumper da un lato, Aiway Magazine dall’altro), ci concentriamo in questa sede su tre annunci che hanno fatto notare quanto la tecnologia stia correndo per trovare una sua dimensione futura basata su una vista “stereoscopica”. Lo facciamo perché pensiamo sia molto importante prendere coscienza che i linguaggi si evolvono, e se si vuole (o si deve) rimanere al centro delle “aspettative” e delle “richieste” bisogna cercare quantomeno di interpretare queste evoluzioni di linguaggio e di “utilizzi” dell’immagine, per decidere se anticiparle, seguirle o contrastarle, mettendo davanti a tutto l’analisi delle opportunità.
Facendo un percorso trasversale su questo, prima di concentrarsi “sui due occhi della fotografia e del video”, segnaliamo che abbiamo scoperto - siamo forse arrivati in ritardo, nel caso ce ne scusiamo ma crediamo che se non è passato dai nostri radar forse è scappato anche a voi - questo curioso fenomeno. Si tratta dell’ultimo ad arrivare dalla fucina “creativa” cinese, quella che ha sfornato TikTok e altre diavolerie simili, che sta proponendo una “Netflix” fatta di serie TV molto brevi, in formato video verticale che hanno un livello di narrazione davvero di bassissimo livello ma di enorme successo. Si chiama ReelShort, è un’app (ma il suo contenuto è anche accessibile da computer desktop usando Chrome) che ha come target un pubblico dai 40 ai 60 anni che desiderano intrattenersi con storie brevi, a carattere romantico, e non sono particolarmente interessati/e alla qualità della storia, lo considerano più un diversivo, una compagnia, un contenuto leggero.
La grande differenza rispetto a Netflix, che propone contenuti dal costo di produzione di centinaia di milioni di dollari (a volte, addirittura, per puntata), su ReelShort si trovano produzioni che si realizzano in pochi giorni, forse addirittura in una sola giornata per serie, e il costo probabilmente non supera le poche migliaia di euro: quindi possono essere proposte a costi molto bassi agli utenti, guadagnandoci comunque tanto. Perché vi raccontiamo questo? Perché se qualcuno che ci legge ha qualche anno sulle spalle, forse si ricorderà i fotoromanzi, che sostanzialmente erano proprio fatti così, unica differenza è che erano stampati, mentre in questo caso sono video. Beh, all’epoca dei fotoromanzi, i fotografi guadagnavano bene con questo tipo di prodotto, che fa sorridere e che pensiamo che possa addirittura tornare di moda come tutto quello che ha un sapore “vintage”, ma quanti fotografi e videomaker hanno pensato di convertire quel “media” in un altro?
La fotografia e il video sono diventati super popolari, e sembra che gli unici ad aver perso “le occasioni” siano stati proprio coloro che producevano immagini per mestiere. In questo articolo in sintesi vengono segnalate cose abbastanza ovvie, ma interessanti da leggere, almeno in modalità riassunta, sui motivi che hanno modificato sui social media l’uso della fotografia, e rimangono elementi che - se si vuole proporre, specialmente nel settore della fotografia per privati (ma anche per progetti per le aziende) - forse dovrebbero essere presi in considerazione, per comprendere i motivi del successo di questo settore:
Accessibilità e democratizzazione: i social media hanno reso la fotografia accessibile a chiunque abbia uno smartphone, permettendo a più persone di esprimersi attraverso le immagini.
Evoluzione di stili e tendenze: le piattaforme social hanno influenzato le tendenze estetiche e stilistiche, con stili fotografici che emergono e si diffondono rapidamente.
Interazione e feedback immediato: i fotografi possono ora ricevere feedback immediato sulle proprie opere, permettendo un'interazione diretta con il pubblico e un miglioramento continuo.
Costruzione dell'identità personale: le persone utilizzano la fotografia sui social media per costruire e rappresentare la propria identità, condividendo momenti personali e professionali.
Opportunità di carriera: i social media offrono nuove opportunità di carriera per i fotografi, permettendo loro di raggiungere un pubblico globale e ottenere visibilità.
Questi cambiamenti hanno trasformato radicalmente il mondo della fotografia, rendendola più inclusiva e dinamica. C’è ancora spazio per proporre servizi, prodotti, idee che possano essere “comprati” e “venduti”, ma serve guardare, secondo noi, il settore con occhi diversi: gli occhi delle aspettative, del valore percepito dal mercato, dagli utenti.
Due occhi per il futuro
E torniamo quindi ai nostri “due occhi” di cui parlavamo all’inizio: questo sì che è un treno ancora non partito, per di più specialistico, richiede professionisti preparati con tante idee da proporre. Vediamo i fatti:
1) Sebbene sia molto discusso, il VisionPro di Apple sta avanzando come popolarità ed installato. Durante il recente WWDC, Apple ha annunciato Vision OS 2 per il visore Vision Pro, introducendo aggiornamenti alle foto, ai controlli gestuali e promuovendo contenuti video immersivi. Il VisionPro ancora non è distribuito in Italia (ma chi può biasimare Apple sul non percepire un grande entusiasmo dell’Italia per l’innovazione?). E questa crescita del prodotto richiederà sempre più contenuti visuali, realizzati con attrezzature e approcci diversi, quindi ci sono spazi interessanti di sviluppo. In quest’ottica...
2) Canon ha annunciato lo sviluppo del nuovo obiettivo RF-S 7-8 mm F4 STM dual-lens per la fotocamera EOS R7, progettato per registrare video spaziali compatibili con Apple Vision Pro. Questo obiettivo è l'ultimo aggiunto alla linea EOS VR System di Canon (un modello era già stato presentato in passato, dedicato esclusivamente alla fotocamera fullFrame Canon EOS R5), consentendo agli utenti di catturare momenti preziosi in video spaziali e rivivere quei ricordi su Apple Vision Pro. L'obiettivo presenta un angolo di campo simile alla visione umana, si propone per il formato APS-C quindi immaginiamo che il costo sarà più contenuto e quindi più accessibile. Con questo annuncio Canon dimostra di voler rispondere alle crescenti tendenze nel mercato VR e AR, con dirigenti dell'azienda che sottolineano l'espansione della domanda per contenuti immersivi e VR. Se volete qualche informazione in più, cliccate qui.
3) Anche Blackmagic ha fatto, in contemporanea, un annuncio durante l’evento di Apple: arriverà la URSA Cine Immersive camera, appositamente per VisionOS di Apple. Come qualsiasi sistema di fotocamere progettato per catturare contenuti stereoscopici 3D, siano essi foto o video, questa fotocamera spaziale di Blackmagic Design ha appunto due "occhi", ciascuno dei quali vanta un sensore da 8160x7200. La fotocamera ha anche 16 stop di gamma dinamica per una migliore qualità e precisione del colore, e supporta la registrazione video 3D a 90fps. Il design della fotocamera è stato definito da “astronave” e considerando che potrebbe essere montata anche sotto un drone per riprese aeree, si scherza dicendo che potrebbe essere scambiata per un UFO, visto da lontano.
La fotocamera Blackmagic URSA Cine Immersive e un prossimo aggiornamento del famoso software Da Vinci Resolve Studio sono alcuni dei primi strumenti progettati per il nuovo formato video immersivo di Apple per VisionOS. Questa è solo una delle nuove funzionalità che stanno arrivando al Vision Pro, inclusa la capacità di trasformare qualsiasi immagine bidimensionale in una foto spaziale, senza bisogno di hardware o software aggiuntivi.
4) Non è finita qui: questa settimana si è anche “messa in luce” Insta, società tra le più dinamiche nell’ambito della produzione di fotocamere e videocamere 360, proponendo una soluzione per videoconferenze, si chiama Insta360Connect e combina telecamere 4K dotate di funzionalità AI che consentono un apprendimento automatico che "trasforma la qualità e i dettagli dell'immagine". Ciò aiuta a inquadrare meglio un interlocutore distante. Oltre alla sua visione a due occhi anche l’audio è una parte significativa di riunioni e presentazioni e Insta360 Connect ha un array di 14 microfoni e un algoritmo audio 3D. Insta360 promette “acquisizione audio di migliore qualità” e afferma che Connect può captare voci fino a 10 metri (33 piedi) di distanza con volume bilanciato e buona chiarezza.
In sintesi: il mondo là fuori si è mosso, si muove, si sta muovendo, e ci sono molte opportunità interessanti per chi vuole essere protagonista. Aprendo nuovi orizzonti, o cercando - come abbiamo spesso detto - motivi e forze per non “muoversi” e trovare una propria nicchia che possa funzionare. Jumper (e ancor prima con Jump, la nostra capostipite rivista cartacea) ha superato i 23 anni di attività, il SundayJumper sta raggiungendo i 20 anni di pubblicazione, da sempre gratuita e presente ogni settimana nella mail (e, speriamo nel cuore) di migliaia di fotografi professionisti, Aiway Magazine si avvicina al suo primo anno di attività nello sviluppo di informazione e formazione nell’universo dell’immagine AI. Da sempre abbiamo mostrato il futuro, in termini di potenzialità creativa, di opportunità professionale, e visione concreta e sempre affianco ai professionisti dell’immagine, mostrando in anteprima e in anticipo le strade, lasciando ovviamente la scelta a ciascuno. Oggi, ancora una volta, vi mostriamo una strada: due occhi puntati sulla fotografia e il video per avere una vista nel futuro. È un buon consiglio, fatene l’uso che vi sembra migliore per voi ;-)
Ci ritroviamo settimana prossima, con nuove visioni, con nuovi consigli, con nuove provocazioni.