Una paura (e una discussione) che arriva da lontano
Nel lontano 1988 si discuteva della rivoluzione che avrebbe distrutto la realtà della fotografia, rendendo impossibile distinguere il reale dal falso. Eppure, siamo sopravvissuti bene per 36 anni...
Qualche giorno fa abbiamo recuperato un video del 1988 che dove si parlava della "rivoluzione", ovvero dell'introduzione di Photoshop, e lo si faceva in una discussione in un talk show televisivo. Abbiamo pensato di tradurre il testo per farvelo fruire meglio, visto che forse non tutti parlano e comprendono alla perfezione l'inglese.
Il motivo ovviamente (o almeno crediamo sia ovvio) è il vedere come le stesse discussioni erano all'ordine del giorno 36 anni fa: manipolazione della realtà, dubbi sulla veridicità, copyright... gli stessi discorsi che si fanno oggi nel 2024 nei confronti delle immagini generate con l'AI. Vediamo in giro discussioni anche sul futuro del lavoro, dei lavoratori, e nel tempo - ma possiamo parlare sin dalla nascita dell'uomo - le innovazioni non hanno fatto altro che aprire orizzonti, a modificare e far crescere l'umanità. Siamo ottimisti... non crediamo stupidamente ottimisti, non siamo neanche ciechi di fronte alle difficoltà che potranno esserci e che ci sono e che ci saranno nella routine del lavoro, della vita, della società.... lo diciamo ogni giorno ai nostri studenti per i quali siamo preoccupati per il loro futuro non per il futuro in sé, ma per dar loro gli strumenti per prepararsi a questo futuro.
Ma lo diciamo anche a tutti voi, a tutti noi. Noi, nel 1988 (purtroppo, per fortuna…) c'eravamo, e facevamo i nostri primi passi in questo mondo in cui provavamo a parlare ai creativi dell'immagine di queste innovazioni. In tutti questi anni abbiamo visto crescere le preoccupazioni per il futuro mentre si accettavano e si davano per "naturali" quelle innovazioni che prima, solo pochi anni prima, erano state altrettanto preoccupanti e discusse. Il problema è che è difficile guardare in avanti, accettare il cambiamento, fare fatica. Ma quando si fa, si trovano nuove strade, nuove opportunità. Ogni giorno registriamo, raccontiamo, segnaliamo, usiamo innovazioni che sembravano impossibili solo un giorno prima, e ognuna di queste ci sembra una porta aperta, una nuova occasione, uno strumento in più per la creatività e per la comunicazione. Non gli strumenti, non la tecnologia, non l'innovazione in quanto tale... ma le idee.
Vi lasciamo alla trascrizione del video: fa sorridere, ci fa sentire così vecchi e al tempo stesso così giovani. Abbiamo di fronte un grande futuro: non facile, di sicuro, con tanti rischi da affrontare (e che qualcuno, sopra di noi - pensiamo ai politici, ai legislatori, alle persone di cultura, agli insegnanti - dovrà prendersi la responsabilità di gestire, regolare, insegnare, far capire), ma rispetto al buio della recessione, della mancanza di opportunità, di visione di una evoluzione... ci sembra una grande prospettiva.
TRASCRIZIONE/TRADUZIONE del video (1988)
Oggi, una foto vale mille parole, ma l'immagine che la macchina fotografica cattura potrebbe non essere quella che vediamo sui giornali e nelle riviste. La tecnologia rende difficile, se non impossibile, distinguere il reale dal falso.
Recentemente, la questione della modifica delle fotografie è emersa quando Playboy ha aggiunto il suo logo a una foto di Rosanna Arquette senza la sua conoscenza o approvazione (non si vede nel video ma sulla maglietta dell'attrice è apparso il logo del coniglietto di Playboy, inserito con Photoshop - nota del traduttore)
Inoltre, c'è stata una grande polemica l'anno scorso quando TV Guide ha sovrapposto la testa di Oprah Winfrey al corpo di Anne Margaret.
Russell Brown è senior art director di Adobe Systems, un'azienda di software informatico. Oggi è molto impegnato, affermando che con l'attrezzatura giusta può manipolare praticamente tutto.
"Non sei un fotografo?" "No, non lo sono." "Sei un graphic artist?" "Sì." "Eppure hai utilizzato la fotografia come mezzo per realizzare alcuni dei tuoi lavori più interessanti." "Sì, vedo il computer come uno strumento meraviglioso per gli artisti grafici e non potrei farne a meno; è un must. Puoi mostrarci alcune delle cose che si possono fare?"
"Sì, ti mostrerò la situazione meno etica. Prenderemo la foto di Nancy e Ron (Nancy e Ronald Reagan - Nota del traduttore) e io mi inserirò in questa fotografia. Con questo tipo di tecnologia, puoi facilmente far apparire le cose. In questo caso, diventerò il terzo membro del gruppo."
"Questo è qualcosa che stai facendo per divertimento, ma cambiare la foto stessa è un'altra cosa."
"Ecco, ci sei." "Posso inserirmi e nascondere i bordi."
"Ora, perché vorresti farlo?"
"Mentre tu stai giocando con il computer, permettimi di presentare i nostri altri ospiti. Fred Ritchin è un autore che ha scritto un libro intitolato 'In Our Own Image' (qui in italiano, scritto nel 2012), in cui avverte dei pericoli di ciò che persone come Russell fanno. Cosa c'è di così sbagliato nel modificare la fotografia e metterti con Ron e Nancy?"
"Il fatto è che noi, come società, tendiamo ancora a credere alle fotografie. Se un testimone oculare dice di aver visto qualcosa, potremmo dire che forse si sbaglia, ma quando vedi una fotografia, tendi a crederci. Questo documento nella nostra società è estremamente importante e quando le persone iniziano a modificare le fotografie, non sai quali siano reali e quali no."
"Pensa, ad esempio, a Tiananmen: il governo cinese ha detto che non è successo nulla, mentre la fotografia ha dimostrato il contrario. La fotografia ha vinto. La tua preoccupazione è che le fotografie possano essere manomesse dalle masse o dal governo?"
"La mia preoccupazione è che se i media iniziano a fare ciò che Russell sta dimostrando ora, il pubblico comincerà a non credere più alle fotografie in generale."
"Ogni volta che c'è una nuova tecnologia, ci sono molte questioni etiche da affrontare. Gli artisti e i creativi, come Russell e la sua azienda, hanno inventato Photoshop e vogliono sperimentare. Esempi di ciò sono la copertina di 'A Day in the Life of America'."
"Abbiamo scattato 250.000 foto in un giorno, ma nessuna funzionava come copertina. Questa era una bella foto, ma il cavallo era più in basso sulla collina, quindi lo abbiamo spostato."
"Non so se sia eticamente corretto o meno, ma come editore cerco di catturare l'attenzione di qualcuno in libreria."
"Sei un fotografo, quindi è giusto?"
"È una domanda molto buona. E se il cowboy fosse di un fotografo e l'albero di un altro, chi possiede l'immagine?"
"Questo è qualcosa di cui Russell e io parliamo sempre. Chi possiede l'immagine? Chi ha il copyright?"
"Questa è una foto che pensavi non dovesse essere fatta da National Geographic."
"Era originariamente una fotografia orizzontale e avevano bisogno di un'immagine verticale per la copertina, quindi hanno ruotato le piramidi nel 1982, il che ha suscitato un grande scandalo nei circoli fotografici."
"La fotografia deve essere catturata in un certo istante e non si dovrebbe poter tornare indietro nel tempo."
"Come rispondi a questi argomenti?"
"Come artista grafico vedo questo come uno strumento che ho e non lo abbandonerò mai. Sarò molto etico riguardo a ciò."
"Posso creare un negativo basato sulle abilità dell'artista che utilizza il programma e dare l'illusione che la fotografia sia reale."
"È una possibilità spaventosa e vogliamo parlarne di più in seguito. Siamo a corto di tempo oggi."
"Puoi dire al tuo pubblico che ora puoi fare tutto questo per 800 dollari, mentre due anni fa costava un milione. Chiunque può farlo con un Macintosh e Photoshop."
"Abbiamo incontrato il nemico e lui potrebbe rimanere."
"Grazie a Russell Brown, Rick Smolen e Fred Ritchin per essere stati con noi.”
Buone riflessioni, buona settimana: ci ritroviamo qui settimana prossima, come sempre. Noi a continuare questo nostro lavoro di informazione, di formazione, di analisi di questo mondo che cambia: prendetene quello che vi può essere utile, condividete con gli altri questi approfondimenti, che ci auguriamo possano essere utili per coloro che di fotografia, immagine e creatività si occupano a livello professionale.