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Una storia fatta di immagini e di profumi...
Lavorare sullo storytelling emozionale usando la forza dell'AI elimina qualsiasi barriera (economica, logistica, pratica) e offre tutta la libertà espressiva per raccontare la propria storia.
Ogni immagine deve (dovrebbe) raccontare una storia. Lo sanno tutti, ma non tutti, poi, questa storia riescono a raccontarla davvero, e spesso - molto, troppo spesso - la raccontano non per le emozioni che vogliono effettivamente raccontare per esteso, ma accettando le caratteristiche degli strumenti tecnici che sono soliti usare, che conoscono, che dominano. È normale e giusto, direte voi: un regista crea un film, uno scrittore un libro o una poesia, un musicista un brano o una canzone, un pittore dipinge un quadro, un fotografo scatterà una fotografia, o proporrà un racconto fotografico.
Quello che succede è che però siamo - come esseri umani - sempre più abituati a percepire sensazioni multiple, usiamo strumenti per accedere a queste sensazioni (storie, racconti, emozioni) che ci impongono velocità e ritmi elevatissimi ai quali ci siamo dovuti abituare, pur non essendo naturali. E, ancor di più, la nostra attenzione viene richiesta e combattuta da migliaia di stimoli visivi e sensoriali in contemporanea, e questo porta ad una disattenzione globale, ad una mancanza di concentrazione. Una frazione di secondo è sufficiente per far scorrere e scappare via gli utenti, oppure al contrario, per convincerli a soffermarsi. Frazioni di secondo, non secondi, figuriamoci minuti. Per sua natura, una storia ha invece bisogno di tempi lunghi per essere raccontata.
Le storie, per essere attrattive, hanno due armi: una è di essere raccontante meravigliosamente da chi è capace di raccontarle (i grandi maestri sono proprio quelli che ci riescono, e sono maestri perché sono pochi quelli che ci riescono davvero alla perfezione, non sempre è possibile competere a pari livello); oppure bisogna essere capaci di catturare l'attenzione, creando stupore, attraendo, trovando nuove strade, raffinando con dettagli la narrazione. Attenzione, la soluzione non è quella di usare "effetti speciali" per attrarre, quello è un trucco che funziona poco, e che semmai porta l'attenzione degli utenti non sul messaggio e sulla storia, ma sull'effetto speciale (è il triste destino degli specchietti per le allodole, funzionano per un istante e poi perdono l'efficacia se non c'è qualcosa di valore).
Troviamo meraviglioso, dell'immagine AI, la possibilità proposta a chi davvero ha una vera ed intensa storia (o un’emozione, una sensazione, uno "storytelling") da raccontare, di usare tutti gli ingredienti per poterla raccontare, senza limiti, senza concrete difficoltà pratiche. Se si immagina qualcosa, la si può davvero creare, non ci sono budget che lo possano impedire, non ci sono location impossibili da raggiungere, non ci sono limiti al numero di elementi da inserire in ogni scena e nemmeno al numero di scene necessarie per raccontarla alla perfezione, di prospettive limitate, di durata da calcolare. L'abbiamo vissuta, questa sensazione, quando siamo passati dall'editoria cartacea a quella digitale, dalle pagine "finite" (ciascuna delle quali, se fatte di carta, costa soldi e quindi vanno misurate) a quelle potenzialmente infinite dello schermo, ma ora con l'AI possiamo anche superare il limite "fisico" riguardo la narrazione e i contenuti.
Beninteso, creare immagini AI non è "gratis", e non certo per i pochi euro di abbonamento ai servizi più evoluti, ma perché richiede tempo, impegno, sforzo, prove, tentativi, tensioni creative (quando non ci sono "limiti" non ci si dà limiti, ed è una battaglia senza fine), ma al netto dello sforzo creativo e di tempo, non ci sono costi che bloccano, anzi: semmai ci sono limiti che non si superano perché le idee non osano abbastanza, non ricercano abbastanza sfumature, non sognano a sufficienza.
Dobbiamo imparare ad usare gli strumenti dell'AI non come competizione, ma come integrazione, come un ponte che ci può portare verso nuovi orizzonti, nuovi approcci alla narrazione e allo storytelling, ma ci serve un approccio aperto, una visione che non passa dal "cambiare" il proprio linguaggio e la propria identità creativa, semplicemente poterla ampliare, aumentare, rendere più forte, e anche creare occasioni, collaborazioni, progetti che vanno oltre quelli che, magari, riusciamo ad ottenere con ingredienti che rispondono ad esigenze più ampie da parte del mercato. Vi facciamo un esempio, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle...
Una notizia profumata
Anche se sembra, non è (solo) una notizia autoreferenziale, ma è una dimostrazione che oggi l'AI, se ci si crede, ci si investe, se si lavora per posizionarsi in modo serio e concreto in questo mercato emergente, le occasioni possono arrivare, e specialmente si possono coltivare. E così, la nostra direttrice artistica di Aiway magazine, ovvero @Meteoavverso (progetto artistico e creativo di Giovanna Sala, socia di Jumper e co-fondatrice di Aiway che firma anche molti articoli della rivista), ed anche responsabile delle immagini della copertina e di molte altre che pubblichiamo, ha avuto una richiesta e proposta da parte dell'organizzazione di Pitti Fragranze - l'evento che proprio in questi giorni è stato di scena a Firenze, confermandosi uno dei principali momenti al mondo dedicato al mondo dei profumi, ed è stata uno dei quattro artisti digitali scelti per una bellissima esperienza.
Questa esperienza è stata quella di creare un’immagine che potesse rappresentare un’idea personale di profumo, e poi consegnarla nelle mani di un importante "naso" (si chiamano così gli artisti che creano i profumi) il cui compito era di creare una fragranza ad essa ispirata. Ha lavorato con decine di immagini che hanno composto una sequenza immersiva e onirica che è stata poi lo stimolo per raccontare una storia di sensazioni olfattive in un’installazione multimediale e multisensoriale - chiamata Symbiotic Experience - alla Stazione Leopolda di Firenze. Una storia nella storia, un'esperienza dalle infinite sfumature che è proprio quello che oggi si cerca, si propone, si racconta e trova spazi nei più prestigiosi ambiti della creatività, della comunicazione, dello storytelling di prodotto e di marca. Guardate il video, e per avere la stessa resa che si poteva vivere durante l’installazione scegliete nella impostazione della visualizzazione su YouTube (simbolo della rotellina in basso a destra del player) la massima risoluzione, ovvero 2160p ovvero 4K… perché non è vero che l’AI permette di ottenere solo immagini a “bassa risoluzione”, come abbiamo ben spiegato sulla nostra rivista).
Proprio di questo, parliamo su Aiway: di come pensare, di come approcciarsi, di come aggiungere sapore e sfumature a quello che i creativi (tutti) già fanno, e non certo minimizzando quello che già viene fatto e ancor meno dicendo che è "facile". Lo facciamo non nella teoria, ma nella pratica: creando progetti (ne stiamo facendo molti, in questo senso) e raccontandoli da dentro ai nostri lettori, abbonati, compagni di viaggio. È tutto molto complesso, ma incredibilmente affascinante, lo abbiamo ben visto dal vivo percependo le emozioni delle persone che sono intervenute all'evento di Pitti Fragranze, ed erano persone di tutte le età, ma tutte sensibili alle sensazioni e alle emozioni: un bel pubblico sul quale sperimentare.
Se volete scoprire di più, dal punto di vista creativo, espressivo, tecnico, pratico... vi aspettiamo nella "tribù" di Aiway Magazine e del suo LAB, quest'ultimo che permette di sperimentare insieme (anche a Meteoavverso, che sarà sempre presente nelle Live), di discutere, di confrontarsi, di chiedere supporto e di fare delle "live" per lavorare insieme per ottenere i migliori risultati e specialmente i "VOSTRI" risultati, perché l'AI non è uno stile, ma un approccio che lascia a ciascuno la possibilità di sviluppare la propria personalità creativa e artistica.
A settimana prossima, grazie per averci letto e per essere stati con noi questi pensieri e visioni. Se pensate che possano essere interessanti, inoltrate questa newsletter a colleghi e persone che possono trovare stimolanti i nostri argomenti, e condividetela sui vostri canali social. Grazie!