Weekly Jumper (11/17 luglio)
Altra puntata "estiva" del SundayJumper, che propone le notizie che la nostra redazione ha catturato in questa settimana caldissima in tutta la penisola. Vi proponiamo quindi notizie fresche ;-)
Photo by Akshar Dave🌻 on Unsplash
Climate warning: i dati parlano chiaro (se sono chiari)
Parliamo di temperature e di come sono cambiate negli anni, troppo spesso si parla senza guardare i dati, o - più importante - senza avere la capacità di “vederli” i dati, che è uno dei maggiori problemi della nostra epoca: abbiamo da considerare, se non vogliamo arrivare a conclusioni affrettate e prive di concretezza, troppi dati e il linguaggio dei dati è spesso ostico, inaccessibile, poco democratico: fatto per pochi che sono anche quelli che spesso hanno tutti gli interessi a nasconderli, o addirittura a manipolarli. Questa bellissima infografica realizzata da Antti Lopponen, fisico e ricercatore presso l'Istituto meteorologico finlandese, ci mostra con grande chiarezza questi dati, e questa situazione, dal 1880 al 2021.

La prima copertina realizzata con intelligenza Artificiale è di Cosmopolitan
Settimana scorsa abbiamo parlato di tools per creare immagini con l’intelligenza artificiale (è il “trend” del momento), oggi vi mostriamo la prima (una delle prime?) copertine di un magazine che ha usato queste tecnologie per realizzare una copertina, si tratta di Cosmopolitan, e qui se ne parla (la copertina è quella qui sotto). Hanno usato Dall-e-2 che è il più popolare di queste soluzioni, se volete potete pre-iscrivervi per accedere a questa soluzione.
Podcast video, anche in Italia
Anche in Italia sono disponibili le versioni “video” dei podcast, grazie all’estensione di questo servizio da parte di Spotify, mediante la piattaforma Anchor acquistata nel 2019. Qualcuno dirà: ma che senso ha, visto che i podcast sono nati per essere solo audio? In parte vero, ma è anche vero che i podcast si stanno evolvendo molto, guadagnando nuovi utenti e anche nuovi modi per fruirli. Un mercato che si evolve, e che permette di creare nuove idee, nuovi progetti e nuove opportunità (da utenti che fruiscono contenuti a professionisti che progettano comunicazione).
Getty Images presenta la Black History & Culture Collection
Getti Images ha reso disponibile un immenso archivio di oltre 30 mila contenuti storici relativi alle migrazioni dei popoli africani nel Regno Unito e negli Stati Uniti che risalgono al XIX secolo. Sono disponibili gratuitamente per progetti educativi relativi al tema “Black History and Culture”. È interessante segnalare che chi lavora con le immagini può/potrebbe costruire e sviluppare progetti che usano i tantissimi archivi, ormai liberi da diritti perché diventati opere di pubblico dominio, per realizzare nuovi contenuti, rielaborati facendoli rinascere e proponendoli anche alle nuove generazioni. Pensateci… e fateci sapere che ne pensate ;-)
Gli occhiali di Meta/Rayban non rispettano la privacy… lo ammette anche Meta
Il giornalista del New York Times Ryan Mac in un tweet segnala che Facebook/Meta ha pubblicato oggi quello che chiama un "rapporto sui diritti umani". Dentro, ovviamente, c’è un grande parlare in modalità PR, ma è interessante notare che l'azienda ha ammesso che i propri occhiali smart sono un “rischio” in relazione al consenso delle persone ad essere riprese. Questi occhiali consentono infatti la ripresa foto e video fino ad un minuto, e la possibilità di pubblicare il materiale sulle piattaforme social di Meta. Si discute molto di questi problemi legati alla privacy, addirittura si ipotizza che stiamo andando verso un cambiamento epocale e storico su questa tematica, perché sempre più avremo strumenti che potranno effettuare riprese senza che le persone se ne possono accorgere. Sì, gli occhiali di Meta accendono una lucina rossa quando sono in modalità “ripresa”, ma non è certamente sufficiente e poi… sarebbe così difficile nascondere quel piccolo led? anche questo, un tema importante da discutere, comunque se volete scaricare il report in PDF realizzato da Meta (il primo) relativo agli Human Rights, potete farlo da qui.
La moda dei selfies è lo 0,5x
Il New York Times dice che la moda del selfies ora ha un trend ben evidente. quello dell’usare l’obiettivo super grandangolare degli smartphone di ultima generazione, quello che è definito con il rapporto 0,5x. Buffo che si criticava la resa “eccessivamente grandangolare” dei selfies fino a poco tempo fa (e i professionisti della ritrattistica ancora hanno conati di vomito quando li vedono, a causa della resa innaturale dei nasi troppo grandi e delle orecchie troppo piccole causate dalla prospettiva estremizzata), ma il pubblico non la pensa così, al punto che - appunto - estremizza ancora di più questo effetto… In ogni caso, nell’articolo trovate dei selfies che fanno comunque capire che non è poi così una cattiva idea, se usata bene….
I giovani sono già vecchi (e stanchi)?
L’estremizzazione dell’uso dei social prosegue la sua strada che mostra molti pericoli e preoccupazioni, specialmente tra i più giovani che si sentono sempre più fagocitati e addirittura obbligati dai ritmi imposti dal dover “pubblicare sempre” e di subire un costante bombardamento di informazioni, di stimoli, che diventano una vera e propria angoscia. E qualcuno, che di fatto è nato già in questo turbinio, comincia ad interrogarsi, come scritto nell’articolo di Wired (USA) dove troviamo questa frase, di una ragazza inglese Katie Lewington, giovanissima che, appunto, si interroga sugli errori, e cerca di mandare un messaggio ai più giovani (dettaglio: Katie ha ora 17 anni, incredibile questa sua presa di posizione, da “vecchia” che parla della sua esperienza di 6 anni fa, quando ne aveva solo 11):
"Penso che essere la prima generazione ad essere online fin dalla giovane età significhi che siamo in grado di vedere quali errori abbiamo commesso e in qualche modo cercare di impedire alle persone più giovani di noi di pubblicare qualcosa di cui potrebbero pentirsi in futuro"
Ma non si tratta solo di un allarme che arriva dai ragazzini, anche nel mondo della musica ci sono segnali di stanchezza, per l’eccessivo dispendio di impegno che gli artisti devono dedicare alla “socializzazione” e alla loro immagine, che è nettamente superiore a quello che è l’impegno per il loro lavoro “vero”, cioè la musica. C’è un articolo molto interessante qui, dove si parla di questo, confrontando i due grandi fenomeni legati alla musica negli ultimi decenni - MTV e TikTok - dove si dice:
MTV ha trasformato la musica in spettacolo. L'app di TikTok sta facendo il contrario...
E ci sono segnali di reazioni negative, per esempio una delle artiste di grande successo di questi ultimi anni, Halsey, ha riferito che non le è stato permesso di pubblicare il loro nuovo singolo prima di studiare un efficace “evento virale” da distribuire su TikTok, mentre FKA Twigs ha detto che, in un video ora cancellato, era stata rimproverata per non aver fatto abbastanza sforzi sulla piattaforma. E così via, una sintesi in questo tweet:
Avete mai sentito parlare di Vhishing? Bene, cercate di evitarlo…
No, non abbiamo scritto male, non volevamo dire Phishing, ma Vhishing: le truffe come quelle che (si spera) abbiamo imparato a riconoscere nelle email che ci promettono, se clicchiamo o se apriamo un allegato, di diventare milionari o di poter pagare una bolletta rimasta indietro ed evitare catastrofi, ma usando la voce. Quindi qualcuno vi chiama e cerca di carpire delle informazioni private. Il pericolo è dato, prima di tutto, dalla scarsa conoscenza di questa attività malevola, che pur non è nuova, ma che non è ancora molto discussa. Gli aggressori sfruttano il fatto che le persone che rispondono sono impreparate e si sentono in obbligo di dare risposte velocemente, si fa così leva sulla maggiore fiducia che l'essere umano tende a riporre in una persona che sembra essere autorizzata a richiedere tali informazioni, anche perché dall’altra parte i malviventi si propongono come un call center o un servizio di assistenza magari di un servizio che effettivamente usiamo. Insomma, un motivo in più per confermare un atteggiamento che porta molti (noi compresi) a non rispondere ai numeri sconosciuti, tutte le volte che lo facciamo è qualcuno che ci vuole vendere qualcosa che non ci interessa. A tal proposito, segnaliamo che tra breve potremo richiedere di essere eliminati dai registri telefonici accessibili a chi appunto si occupa di telemarketing, per farlo andate a questa pagina del registro delle opposizioni.
Ok, per questa domenica è tutto, ma non è detto che in settimana (prima di domenica) non ci ritroveremo ancora per degli annunci importanti ;-)