Per trovare un posto nel futuro, gli umani devono ritrovare la dolcezza.
Attorno a noi il mondo sembra non voler lasciare più spazio alla ricerca di un equilibrio basato sulla ragione. Nel frattempo, le macchine imparano a ragionare e diventano migliori di noi, che fare?
Ogni volta che devi decidere tra l'avere ragione e l'essere gentile, sii gentile. Senza eccezioni. Non confondere la gentilezza con la debolezza.
Kevin Kelly
Ne siamo convinti: siamo in un brutto momento della storia. Teso, brutto, comandato da bulli che pensano che solo con la violenza e il sovrastare gli altri si possa far vincere la propria ragione. Al di là delle opinioni e delle preferenze (politiche, sociali) è davvero avvilente vedere scene di aggressione verbale e ancor di più la mancanza di empatia e di ricerca di un confronto sano, di un ragionamento approfondito.
Siamo in un periodo di guerre: quelle terribili che coinvolgono milioni di persone, dall’Ucraina a Gaza, a quelle dimenticate dai media e dal nostro egoismo. Ma poi ci sono le guerre che, formalmente, non uccidono (forse), ma creano tensioni ed impediscono di progredire, di trovare equilibri, di andare tutti verso la stessa strada, quella del miglioramento. Fazioni, odio, aggressione. Per esempio, all'interno di quella cloaca che sono i social, le ultime notizie sono peggiori delle precedenti che erano già pessime: Meta, dopo avere annunciato qualche settimana fa (subito dopo la proclamazione di Trump) la fine della collaborazione con i fact-checker negli Stati Uniti, ha introdotto ora un programma di monetizzazione per i creatori di contenuti basato sull’engagement. Questa decisione potrebbe favorire la diffusione di notizie false, già in passato utilizzate per generare divisioni politiche e guadagni facili. Era una merda (non usiamo il termine per volgarità ma come riferimento alla teoria della Merdificazione di Cory Doctorow di cui abbiamo parlato tempo fa), ora è e sarà peggio.
Che soluzioni ci sono?
Facile: andarsene dagli spazi tossici, perché non solo ci intossicano, ma specialmente portano anche noi stessi ad intossicare gli altri. Questa newsletter è - come strumento, non necessariamente come contenuto, anche se ci auguriamo che lo sia - un esempio di come uscirne: invece che sparare nella cloaca pensieri e opinioni, cerca di parlare all'interno di un contesto di persone che hanno dichiarato interesse per l'ascolto e per la condivisione. Pensateci anche voi: parlare a chi vuole ascoltare, confrontarsi, ragionare.
Ragionare... in questi ultimi mesi l'intelligenza artificiale ha aperto lo spazio al ragionamento: prima ChatGPT con la sua versione Deep Research e poi tutti gli altri (Claude, Gemini, Perplexity, Deepseek, eccetera) hanno integrato sistemi di ragionamento. E di recente stiamo trovando più "ragionamento" nelle macchine che negli esseri umani. Ieri notte mi sono trovato ad esplorare una nuova AI che si chiama Curiouser che non conoscevo e che ha un approccio diverso, di fatto interagisce sotto forma di una "entità" chiamata Alice (si, come quella delle meraviglie) che al contrario delle altre, ha un approccio di un aiuto al "capire meglio" quelle che sono le nostre esigenze. Interrogandola, ci siamo fatti spiegare quale è la sua finalità, ha risposto così:
Posso aiutarti guidandoti attraverso riflessioni profonde e personalizzate sul tuo progetto, aiutandoti a scoprire nuove prospettive e connessioni che potresti non aver considerato. Il mio approccio si basa su domande strategiche e riflessive, simili a un dialogo socratico, per aiutarti a svelare la vera essenza del tuo brand e a trovare soluzioni innovative. C'è un'area specifica su cui vorresti concentrarti o esplorare ulteriormente?
Siamo sicuri che questa non sia la strada giusta? Invece che dover sottostare agli umani umori, agli interessi cinici (le macchine non possono essere ciniche, semmai "fredde"), alla manipolazione per creare realtà alternative dalla realtà condivisa, alla volgarità delle parole, dei gesti, dell'arroganza, alla prevaricazione che si vede in giro - ancor di più rispetto al passato, e già il passato era pessimo. Siamo sicuri che "essere umani" sia questo? Che l'umanità è migliore? Umanità, secondo noi, è perdonare, comprendere, partecipare, ascoltare, provare a mettersi nei panni degli altri. Dobbiamo avere questo da una chat con una macchina, che nel suo approccio "ragionato" ci permette di trovare un equilibrio?
Oggi, acquisire coscienza di quello che dovrebbe significare essere umani è fondamentale per garantire un futuro alla specie. Forse non a noi, ma ai nostri figli, ai nostri nipoti. Ricordiamoci che siamo di fronte a nuove scommesse per l'umanità che ci portano ulteriormente a riflettere:
per creare un umano "adulto" servono 20 anni e circa 200 mila euro (per svezzarlo farlo crescere, vestirlo, mandarlo a scuola). Per fare un robot basta 1 solo giorno e soli 20 mila euro, ma questo prezzo scenderà.
Un robot, alimentato dall'AI che cresce alla velocità e alla violenza di uno tsunami apocalittico, sarà più intelligente di un umano tra non molto. Nel 2022 si calcolava che ChatGPT era capace di programmare codice con la stessa competenza del milionesimo programmatore al mondo; nello scorso autunno, il balzo è stato incredibile e ora il confronto è con il 175° programmatore al mondo, i modelli che sono in fase di lancio nei prossimi mesi promettono di superare il 50° migliore programmatore al mondo. Tra un anno, tra due anni... sarà ovvio che nessun programmatore al mondo sarà in grado di competere con una macchina. Cosa ci rimarrà?
La capacità di essere umani, anche di sbagliare di sicuro, ma di provare emozioni e di volerle trasmettere. Donare come approccio nei confronti della vita e del nostro prossimo. Forse nel prossimo futuro ci saranno macchine che faranno tutto, lavoreranno per noi e al posto nostro... a noi forse verrà concesso, come si dice, un reddito universale per il solo motivo che esistiamo, non avremo forse più nulla da fare se non dimostrare la nostra umanità creando positività nei confronti degli altri. E umanità non è quello che si vede, e si sta vedendo in giro, non è quello che arriva da chi ci "dovrebbe orientare" e che invece riesce a mostrarci solo la strada più sbagliata, che ci impone di pensare e considerare importanti solo quelle cose che perderanno valore e senso, invece che mettere a fuoco quelle che ci permetteranno di avere un motivo di esistere.
Tra le righe degli studi dell'Unesco, legati al tema del "Rapporto globale sull’educazione 2025", abbiamo trovato questa frase:
il valore umano risiederà nella capacità di navigare le ambiguità, non di risolvere problemi ben definiti
È una competenza che deve crescere nell'umanità, per farlo invece che cercare di fornire risposte, si richiede il saper fare domande, interrogarsi, mettersi in dubbio. E per farlo, serve capire, conoscere, apprezzare, usare l'intelligenza artificiale. In tutti i campi, in tutte le specializzazioni. Perché solo conoscendola, possiamo avere la possibilità di individuare il nostro spazio. E di trovare quella serenità e quella dolcezza che ci permetterà di proseguire questo cammino. Verso il nostro futuro, per salvare il nostro pianeta, per dare un senso.
NB: abbiamo completato e oggi pubblichiamo il report dedicato all'evoluzione della fotografia professionale nei prossimi 5 anni, che sarà disponibile GRATUITAMENTE per tutti i nostri abbonati ad Aiway LAB ed è una risorsa che inizia ad alimentare la nostra piattaforma di consulenza e di conoscenza dell'evoluzione del nostro settore che abbiamo chiamato Aiway Brain. Una vera intelligenza artificiale che risponderà alle vostre domande, e che sempre di più permetterà di avere quelle risposte che stanno risuonando nella vostra mente. Approfittate, se non siete abbonati, fatelo subito partendo da qui (per avere rivista, newsletter, incontri mensili di formazione e Aiway Brain per tre mesi e scoprire perché non potete farne a meno).