AI: la rivoluzione che guarda in faccia tutti (e per tutti offre occasioni da prendere al volo)
Oltre ai rischi dell'AI per i creativi, ce ne sono tanti per altre realtà: da chi vende fotocamere, ai laboratori di stampa grande formato, agli studi di post-produzione. Ma abbiamo soluzioni ;-)
Generated by Jumper w/Midjourney (Realizzata con Versione 5.1)
Non c’è dubbio che la generazione di immagini create con l’intelligenza artificiale (notate che abbiamo scritto “con” e non “da”… le macchine non generano nulla che non sia pensato e sognato da una mente umana, semmai lo evolvono) abbia sconvolto l’intero mondo della comunicazione visiva, dalla fotografia all’illustrazione, al video: è ormai evidente. Ed è altrettanto evidente che una componente molto ampia della filiera produttiva sarà coinvolta e colpita con una violenza mostruosa. Per dirla in modo più chiaro: ci saranno cambiamenti nel mercato che porteranno molte persone a rimanerne al margine, se non si muoveranno verso l’aggiornamento professionale e tecnico che possa portare almeno a integrare l’AI nel proprio processo creativo e produttivo.
La domanda che ci poniamo, in questo caso, riguarda però non il singolo professionista, che sembra essere quello più fragile in questa evoluzione/rivoluzione, ma vere e proprie realtà già strutturate che operano attorno a questi settori, alcune evidenti, altre che solo raramente abbiamo sentito coinvolte nel discorso generale. Proviamo a fare un tour esplorativo (spoiler: crediamo che tutte possano, invece, trarre un vantaggio da questa rivoluzione, anche se potrebbe non essere evidente a prima vista).
Spoiler: qui sotto segnaleremo le criticità, ma in realtà per ognuna di queste ci sono invece occasioni di mercato importanti, basta guardare la realtà con gli occhi e la visione che si basa sulla conoscenza di queste potenzialità, e siamo qui “apposta” per aiutarvi!
Le agenzie stock di immagini (facile pensare che invece che fare delle ricerche con keyword si possa descrivere l’immagine richiesta e generarla, ancor più facile pensare che invece che “produrre” immagini si possa richiedere all’AI di generarla per noi)
Laboratori per la stampa grande formato (le immagini create dall’AI sono a bassa risoluzione, questo potrebbe dare una “spallata” all’uso di immagini per gli schermi o in formati non molto grandi in stampa)
Produttori di apparecchi fotografi (se le immagini le generano i computer, chi comprerà fotocamere, obiettivi, luci, accessori?)
Creatori di software e app per l’immagine: i software saranno sempre più gestiti da interfacce semplificate, si dirà “apri queste immagini ed applica a tutte la migliore resa della pelle”… Quindi ovviamente o i software si evoleranno in questo senso, oppure verranno spazzati via da nuove proposte basate su questo linguaggio/interfaccia.
Studi di post-produzione immagine: beh, qui è ovvio: i maestri della post produzione potranno subire (la subiscono già oggi) la concorrenza di sistemi che basandosi solo su una descrizione possono creare immagini “impossibili” che prima richiedevano l’uso di grande esperienza in post produzione.
Agenzie di modelli/e: il mondo della moda, della pubblicità, del cinema già fa uso di immagini che riproducono persone che non esistono, questo sarà sempre più evidente nel prossimo futuro.
Scuole di fotografia e di formazione sull’immagine: sempre meno appare di primaria importanza la competenza tecnica per realizzare le immagini, sempre più serve la cultura visiva, e di solito le scuole dedicano quasi tutto il tempo alla tecnica… se continueranno così, rischieranno di essere strutture superate.
Studi di animazione e cinematografici: l’animazione è il prossimo passo dell’AI: già presente, ma sta esplodendo, ci sono esempi in evoluzione di modelli per la creazione di veri e propri film.
Produttori di effetti speciali: Stesso argomento degli studi di post produzione foto, ma legato al video: l’onda d’urto sarà dirompente.
Agenzie di pubblicità e marketing: oggi la creazione di immagini per la pubblicità segue dei processi ad altissimo costo e lenti. L’AI può creare realtà molto più flessibili e concorrenziali che possono scardinare anche le realtà più quotate.
Studi di traduzione: oggi (errori a parte, di cui tanto si è parlato in occasione della campagna “Welcome to meraviglia”, che col tempo probabilmente si riusciranno a risolvere) è possibile creare contenuti multilingue senza avere bisogno del supporto di studi e di professionisti esperti nella traduzione, che rischiano di perdere molto lavoro. Come già detto in passato, sempre su questo SundayJumper, è più facile notare un errore grossolano sul testo generato dall’AI che non su un’immagine.
Siamo sicuri che, con una breve analisi di ciascuno di questi settori, si possano identificare anche altri fattori (negativi) dell’AI, e di conseguenza un possibile impoverimento di tutto il settore, delle relazioni che si sono create negli anni nel network tra professionisti e fornitori, e possono venirvi anche in mente altri settori a rischio. E c’è anche un altro problema grave… la velocità. Vi abbiamo detto che questa evoluzione corre alla velocità della luce, in pochi mesi molti dei dubbi (e delle difese dell’alternativa all’AI) si sono sciolte. Qui sotto trovate la versione V3 e V4 di Midjourney dell’immagine che abbiamo pubblicato in apertura, e tutto questo è accaduto in circa 9 mesi…
Realizzata con Versione 3 - Midjourney (notare la mancanza di dettagli)
Realizzata con Versione 4 - Midjourney (notare che la qualità è cresciuta moltissimo, ma la resa era molto “illustrata”, al contrario della versione 5.1 in apertura che è molto più “fotografica”.
Crediamo che sia evidente la corsa e la velocità di evoluzione, non c’è più tempo per discutere della potenzialità, delle criticità, delle opportunità. Questa è quindi una chiamata: parliamone, lavoriamo insieme, per costruire questo futuro, che sia di costruzione e non di sconforto o, ancor peggio, del tentativo di combattere un’onda evolutiva che non si può contrastare, semmai usarla (o non usarla) con una strategia e una visione coscienti.
Abbiamo idee (bellissime) per parlare di fotografia vera, quindi se volete ne parliamo, abbiamo strumenti che porteranno a richiedere stampe enormi anche se saranno generate dall’AI, abbiamo strategie per unire in un unico flusso creativo e produttivo l’AI, abbiamo addirittura buoni motivi per continuare a comprare (e vendere) fotocamere e attrezzature fotografiche. Se vi siete sentiti, in questo elenco di settori, leggermente toccati o se vi siete preoccupati, sappiate che - come abbiamo fatto, come esploratori per tanti (tanti) anni - saremo al vostro fianco per affrontare questa che è la più forte innovazione che forse abbiamo vissuto, non tanto e non solo nel nostro mondo dell’immagine, ma in tutta l’umanità, che forse si può affiancare in termini di impatto generale alla scoperta dell’elettricità o del fuoco.
A giugno, uscirà quella rivista che abbiamo già (sussurrando) anticipato, e che già oggi cerca legami, motivi di incontro e di collaborazione con tutti i settori che abbiamo citato (e molti di più). Parleremo ai creativi dell’immagine, ma avremo aree e spazi per tutti, con proposte, informative, formative e consulenziali, per molti. Se avete bisogno, prima ancora che parta questa avventura (forse settimana prossima vi anticiperemo il nome del magazine… così andiamo per gradi!), contattateci, sarà un bel viaggio da sviluppare insieme!
Se avete trovato interessante questo post, aiutateci a diffonderlo. Sentitevi liberi di condividere questa newsletter con chiunque, e sui social fatelo sapere. Grazie!