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Quando il terreno cambia, camminare è già una scelta
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Quando il terreno cambia, camminare è già una scelta

Le piattaforme creative stanno convergendo, spingendo i professionisti verso un territorio nuovo. Non è più tempo di osservare: servono metodo e comunità per restare rilevanti.

La settimana scorsa sono state presentate tonnellate di nuovi strumenti per la creazione grafica e fotografica, in pratica tutti e tre i grandi del mondo del software di questo settore si sono messi in pista e sul palco (reali o virtuali, e ognuno aveva il suo palco, di sicuro non hanno presentato insieme) hanno introdotto importanti novità che sono sia tecnologiche, sia commerciali, sia di visione. La cosa curiosa, ma al tempo stesso ovvia, è che tre grandissime realtà stanno seguendo percorsi che portano ad inseguirsi tra di loro, a rincorrersi, a provare ad anticipare le mosse: quelle della concorrenza ma anche quelle del mercato. E, nel caso non sia chiaro, il mercato siamo noi... o almeno parte di esso.

Proviamo a tracciare un profilo di quello che sta succedendo, lasciando all’analisi dettagliata, concreta e anche costante (visto che gli aggiornamenti sono rapidissimi) al nostro percorso di Aiway Magazine e del suo Lab (lo sapevi che potevi iniziare ad entrare in questo mondo che ti aggiorna, ti spiega, ti insegna con soli 8 euro al mese? Fai partire subito il tuo abbonamento cliccando qui: non puoi investire meglio questa piccola cifra per avere un controllo del tuo futuro professionale).


Chi sono “i tre contendenti”?

Se da sempre hai usato Photoshop/Lightroom e comunque i software della Creative Cloud vuol dire che ovviamente dai per scontato che il tuo “partner” tecnologico sia Adobe. Ovviamente, Adobe è il primo protagonista di questo mondo.

Se nel tempo hai trovato “pesante” il costo dell’abbonamento, magari hai guardato altrove e hai trovato in Affinity una soluzione alternativa. Il fatto è che più di un anno fa Serif, l’azienda che ha realizzato Affinity, è stata acquisita da Canva. E proprio Canva è il secondo grande protagonista di questo settore.

Se hai integrato nel tuo flusso (o se fai parte di questo flusso) del design per gli schermi (siti web, app, grafica interattiva, banner, social) sarai entrato/a nel mondo di Figma, ed ecco la terza protagonista della nostra storia.

Che piattaforma per chi?

Ecco, fino a poco tempo fa, era evidente che:

• se facevi parte del mondo professionale della fotografia, della grafica o del mondo visuale (ma professionale), allora eri nel target di Adobe

• se eri un/a professionista del mondo della comunicazione digitale (social e simili), ma eri più vicino/a al mondo della strategia, della creazione dei contenuti, eri un/a utente di Canva

• se eri un designer di UI/UX, web design, app design e simili, eri un utente Figma

Il problema è che in questi ultimi due o tre anni l’AI e l’innovazione (ma anche la fusione delle competenze, la visione professionale sempre più allargata ed orizzontale) ha portato molte nuove opzioni ed opportunità, che hanno avvicinato i professionisti ad altre piattaforme. E, al tempo stesso, le piattaforme di software o app del visual design e delle immagini si sono sempre più avvicinate, riducendo le differenze e le settorialità.

Contemporaneamente, tutte le piattaforme AI creative (Midjourney, Runway, Luma, Flux, Nano Banana, Sora, Veo e mille altre) hanno guadagnato posizione e attenzione da parte dei professionisti dell’immagine, diventando di fatto dei concorrenti, delle alternative, dei nuovi approcci che hanno spostato anche l’asse degli investimenti dei creativi.

Infine, come detto, per motivi di opportunità e/o di necessità, gli stessi professionisti hanno abbracciato settori più ampi: se prima facevano solo foto ora si occupano anche di social, oppure di impaginare cataloghi e libri, oppure uniscono foto e video, magari si sono avvicinati anche al web.

E così vale per grafici, designer, creativi. In pratica: l’AI ha creato le connessioni e le opportunità per rispondere a delle esigenze, sia di allargamento del mercato per le piattaforme software, sia per gli utenti professionali.

Ma quanto mi costi?

La chiave economica è determinante da valutare: molti professionisti hanno visto comprimere il proprio spazio e il proprio fatturato, e quindi stanno guardando ad una contrazione delle spese. Al tempo stesso, l’aumento dell’AI come soluzione ha messo in evidenza che a parte promozioni e iniziative da startup che propongono un uso temporaneo gratis di queste soluzioni AI, di fatto hanno iniziato a pressare con nuovi abbonamenti (costo mensile o crediti) e mettere in dubbio molte cose. Tutti i giorni, visto che usiamo molti tool di AI, facciamo i conti del costo delle piattaforme AI, tutte insieme ci portano ad investimenti mensili molto rilevanti e non solo qualche euro per dei test ma ventina di euro per ciascuno dei principali strumenti ormai necessari, come per esempio:

  • ChatGPT a pagamento

  • Gemini di Google anche per Nano Banana, ma non solo

  • Midjourney per la generazione di immagini

  • ElevenLabs per l’audio

  • Suno per la musica...

E ovviamente non siamo gli unici, anzi: vale per tutti. Se pensiamo che passando da pacchetti di crediti AI interni alle piattaforme standard si possa evitare questo tipo di investimento, forse c’è tanta illusione. L’AI ci porta su un altro binario di business, che può e deve essere molto remunerativo, ma non pensiate che possa essere gratuito e che ci saranno “amici” che ve lo regaleranno.

In ogni caso, due delle tre piattaforme citate (Canva e Figma) da sempre propongono abbonamenti gratuiti che, pur con dei limiti, consentono di poter fare molto, moltissimo, senza alcun costo, almeno fino a quando non si stressa l’uso dell’AI (che, lo diciamo sempre... l’AI fa moltissimo, ma può essere tutto meno che gratuita, e chi oggi regala sta comprando NOI e forse non tutti se ne accorgono... ogni riferimento a ChatGPT non è un caso, e sarebbe bello che ci chiedeste qualcosa per capire davvero l’evoluzione di questo impero, perché di fatto dovreste davvero capirlo, nel bene e nel male).

Adobe, invece, ci chiede abbonamenti a pagamento, e sono impegnativi, e poi ha iniziato a dirci che ci saranno i crediti per l’uso dell’AI. Forse saranno sufficienti quelli inclusi per un’attività media, chissà.

La mossa, forse la più forte, è che Affinity, ora integrato totalmente su Canva anche se si propone come un layer di “specializzazione” (per i professionisti dell’immagine), è diventato totalmente GRATUITO e ha unito le tre componenti che prima erano separate (e quindi pagate tre volte): pixel, vettori e layout.

Quanti decideranno di passare al free? Siamo abbastanza convinti che saranno tanti, tra l’altro per trovare (in Affinity) un ambiente molto simile a quello di Adobe, anche molto tradizionale che è la “colpa” che gli abbiamo sempre dato: abbiamo preferito la versione per iPad che come interfaccia era più “nuova”, quella desktop è troppo vicina a Photoshop, ma questo per chi cerca un passaggio delicato è comunque molto positivo (siamo noi che amiamo le rivoluzioni).

MA, ancora una volta, l’AI farà la differenza, e sapete perché? Perché sta rivoluzionando le interfacce, la relazione tra umani e macchine. Non più bottoni, menu, sottomenu e tutto quello che richiede una curva di apprendimento lunghissima. Ora le interfacce già sono diventate conversazionali (si scrive, si parla, si ascolta, si mostra) e quindi non solo tutto diventa più facile (anche cambiare, senza troppo choc), ma anche tutto più simile. In questo contesto, chi corre di più potrebbe vincere, e se vi siete sentiti più lontani da Figma tra le tre, sappiate che Figma in questo momento ha quella realtà più visionaria di tutti, quella che ha in Dylan Field un CEO molto giovane, che non è stato messo lì semplicemente per gestire il business, ma è il co-fondatore della piattaforma più di successo di questi ultimi dieci anni e che ha fretta, tantissimi soldi (da quelli che Adobe ha dovuto dare quando la fusione non è stata accettata dall’antitrust, alla recentissima quotazione in borsa) e le idee molto fresche su quello che deve essere il mondo della creatività. E non è un caso che si è comprata Weavy, che forse voi non sapete cos’è... ma sappiate che mentre Adobe ha annunciato che “sta facendo” una soluzione simile (Project Graph), Figma ha già integrato il prodotto, che funziona, che ha diversi mesi di esperienza sul campo. Stiamo parlando di un’interfaccia con navigazione a nodi che sta facendo impazzire tutti e che - ormai è chiaro - sarà IL MODO con cui interagiremo tutti e tutti lo adotteranno perché i flussi di lavoro non sono più sviluppati all’interno di una sola applicazione, ma fonderanno sempre più tasselli: creazione, editing, correzione, upscale, animazione. video, sonorizzazione. montaggio, distribuzione, creazione di testi, sistemi di monitoraggio dei risultati.

Il mondo corre e... io/noi?

Sono tanti anni che abbiamo disegnato mappe per mostrare dove stiamo andando, e non è a causa della tecnologia, ma delle esigenze: sia commerciali, sia creative, sia strategiche. Ma, in una parola sola, perché dobbiamo essere “contemporanei”.

Il mondo cambia, e l’unica cosa che non possiamo permetterci, è stare fermi per non voler affrontare il cambiamento. Si può stare anche fermi (ogni area ha la sua nicchia), ma solo dopo avere appreso concretamente quello che sta succedendo, dove sta andando il mercato e, se si decide di non seguire questa strada, sapere cosa bisogna fare per mantenere le proprie posizioni, perché non basta “non fare nulla”, è il terreno che si muove/smuove.

L’evoluzione non è passare ad Affinity perché è gratis, perché non è questa la priorità, anche se ovviamente è attraente. Anche Canva è gratuito, anche Figma può esserlo. Ma quello che deve evolvere è la nostra testa e la nostra capacità di mettere insieme i punti. È quello che facciamo tutti i giorni con Aiway Magazine. Facciamo luce, spieghiamo, insegniamo come detto. E lo facciamo conoscendo questo settore e i suoi professionisti.

Come detto, vi consigliamo di provare ad avere un compagno di viaggio che vi porta dove volete voi, ma che vi permette di capire e anticipare il mondo che corre. Abbiamo fatto nell’ultima newsletter, uscita ieri, un’analisi approfondita di tutto questo mondo, abbiamo iniziato a lavorare sul fare test e sull’offrire risultati. Ci vediamo e ci ritroviamo tutti insieme, se lo volete.

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